Preparazione alla Pasqua Giovedì santo l'ultima Cena il menestrello sognatore. r@f
Автор: Raf MenestrelloSognatore
Загружено: 2014-04-16
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Il Giovedì Santo è il giorno nel quale termina la Quaresima ed ha inizio il Triduo pasquale, tempo centrale dell'anno liturgico del "rito romano", quello della Chiesa cattolica. Si chiama Triduo perché celebra i tre eventi principali legati alla Pasqua, corrispondenti al giovedì, venerdì e sabato della Settimana Santa: l'istituzione dell'Eucarestia; la passione e morte di Gesù; la resurrezione. Il Giovedì Santo, in particolare, è il giorno in cui si ricorda l'ultima cena. La Chiesa cattolica prevede due celebrazioni: la messa del Crisma e la messa nella Cena del Signore. Quest'ultima, detta anche "Messa in Cena Domini", si celebra nel tardo pomeriggio o sera. In essa si ricorda l'Ultima Cena di Gesù con i suoi discepoli, consumata prima della sua passione, nella quale consegnò ai discepoli il cosiddetto Comandamento dell'amore ("Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi"), dopo aver lavato loro i piedi. In memoria di quest'ultimo gesto, la liturgia prevede il rito della Lavanda dei piedi, gesto che riassumerebbe tutta la vita di Gesù. Il rito consiste nel lavaggio dei piedi, da parte del sacerdote celebrante, di dodici persone scelte, che raffigurano i dodici apostoli. Un'altra caratteristica del Giovedì Santo è che, al momento del "Gloria", si suonano le campane a festa in tutte le Chiese. Dopodiché le campane stesse vengono "legate" e non vengono più suonate fino al Gloria della Veglia pasquale, nella notte del Sabato santo. Il vangelo della "Messa in Cena Domini", che riportiamo di seguito, è quello di Giovanni (Gv 18,1- 19,42).
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?". Rispose Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo". Gli disse Pietro: "Tu non mi laverai i piedi in eterno!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me". Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!". Soggiunse Gesù: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti". Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: "Non tutti siete puri".
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi". — presso Il Menestrello Sognatore Pinerolo.
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