L’oro di Crivelli – Crivelli’s gold

Nell’ambito della rassegna “Museums at Work”, e nella ricorrenza del 35° anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e gli Stati Uniti d’America, i “Musei del Papa” espongono, in un confronto insolitamente ravvicinato, il significativo nucleo delle opere del veneziano Carlo Crivelli da essi custodite. L’artista è noto per il suo stile originale, in cui le conquiste rinascimentali della prospettiva e della nitida modellazione dei volumi si legano a cadenze decorative e all'uso dell'oro di gusto tardogotico.
I tre capolavori esposti sono stati recentemente restaurati presso i laboratori dei Musei Vaticani grazie al generoso sostegno dei benefattori americani “Patrons of the Arts in the Vatican Museums”: il polittico a cinque scomparti della Madonna con il Bambino e Santi (1481), la Madonna con il Bambino (1482), forse elemento centrale di uno smembrato polittico, e la splendida lunetta della Pietà (1488-1489).
Tutte e tre le tavole hanno beneficiato non solo di un accurato restauro ma anche di sofisticate indagini diagnostiche che hanno aperto la strada a nuove interpretazioni e a prospettive critiche prima impensabili.

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As part of the “Museums at Work” exhibition series, and on the occasione of the 35th anniversary of diplomatic relations between the Holy See and the United States of America, the “Pope’s Museums” show in an unusually close comparison the significant collection of works they preserve by the Venetian painter Carlo Crivelli. The artist is known for his original style in which the Renaissance conquests of perspective and the crisp modelling of the volumes link to decorative cadences and the use of gold in the late Gothic style.
The three masterpieces on display have recently been restored in the Vatican Museum Workshops thanks to the generous support of the American benefactors “Patrons of the Arts in the Vatican Museums”: the five-panel polyptych of the Madonna and Child with Saints (1481), the Madonna and Child (1482), perhaps the central element of a dismembered polyptych, and the splendid lunette of the Pietà (1488-1489).
All three panels have benefited not only from careful restoration but also from sophisticated diagnostic investigations that have opened the way to new interpretations and previously unimaginable critical perspectives.

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