1997, Venezia. Assalto indipendentisti campanile S. Marco - Telegiornale, ediz. originale

9 maggio 1997, ore 19,30 - Conduce Mariangela Carone, servizio di apertura Maurizio Crovato, riprese Paolo Colombatti, montaggio Roberto Basso e Daniele Torresan.
01:24 «A mezzanotte e mezzo il traghetto che trasporta le auto dalla terraferma al Lido di Venezia viene sequestrato da 8 persone armate. Al comandante del ferry-boat Giovanni Girotto viene imposto di dirottare il mezzo a piazza San Marco. C'è un blindato militare dipinto di verde scuro con tanto di vessillo di San Marco e un camper bianco targato Treviso, risultato poi rubato.
Un gruppo sbarca, poi abbatte la porta del campanile di San Marco mentre due combattenti restano sul mezzo militare. Verso l'una arrivano i carabinieri e il questore di Venezia Lorenzo Cernetig il quale chiede al gruppo chi sono e cosa vogliono. "Non siamo abilitati a parlare. Tra poco parlerà per noi il nostro ambasciatore", rispondono. Verso le sei del mattino esce un giovane e dice di appartenere a un reparto regolare della Veneta Serenissima Armata e annuncia - a partire dalle ore 6,30 - nuovi comunicati clandestini sulla rete 1 nazionale TV. La connessione tra pirata TV di questi mesi e blitz paramilitare è ormai evidente. Sul campanile di San Marco appare il vessillo di San Marco e un'antenna TV. Arriva il sindaco Cacciari e cerca un contatto con il gruppo e li esorta a desistere. Alle 8 del mattino si decide l'azione di forza. Sonno passate sette ore. Il procuratore capo aggiunto Remo Smitti si dice preoccupato. Alle ore 8,30 entra in azione il GIS dei carabinieri mentre tutta la piazza è isolata e circondata da circa 300 agenti, poliziotti carabinieri e guardie di finanza, tutti armati fino ai denti.
I gruppi speciali dei carabinieri si arrampicano in cinque sul campanile. Ci buttano due candelotti fumogeni, mentre da sotto altri carabinieri dei reparti speciali decidono di aprire mezzo blindato e camper. L'azione non è violenta, anche se uno del gruppo esce per manifestare la propria rabbia. Siamo prigionieri politici, Viva San Marco, urlano. Alle 8,40 il blitz incruento dei carabinieri finisce in un'atmosfera surreale: una piazza San Marco, che a due secoli dalla caduta della repubblica Serenissima tutto pensava di commemorare mo non con una occupazione militare.»
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