Vincenzo A. PETRALI (1830-1889): Studio per organo n. 35 | Paolo Bottini
Автор: MagisterCremonensis
Загружено: 2025-09-29
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Paolo BOTTINI all'organo "Inzoli" (1881) della chiesa parr. di s. Giovanni Battista in Castelvetro Piacentino eseguiva il 22 lug. 2025 lo Studio n. 35 «per il Ripieno» in sol magg. "Allegro moderato" di Vincenzo A. PETRALI (1830-1889) [*]
[*] dalla raccolta "Studi per l'organo moderno composti dal Maestro Vincenzo A. Petrali sulle norme proposte da Giambattista Castelli / Libro 1" (F. Lucca, Milano 1863-64)
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Conta che ti passa! I 61 (e non 71) Studi per l’organo moderno di Vincenzo Antonio Petrali
di Federico TERZI
Vincenzo Antonio Petrali (1830-1889) pubblicò i tre Libri degli "Studi per l’organo moderno" a Milano presso Francesco Lucca tra il 1863 e il 1864. Nel frontespizio dell’edizione con triplice numero di lastra «14670-14671-14672», i brani risultano così suddivisi:
Libro I contenente 50 Studi per il Ripieno (lastra «14670»);
Libro II contenente 15 Studi per l’Organo semplice (lastra «14671»);
Libro III contenente 6 Studi per l’Organo con Eco (lastra «14672»).
50 + 15 + 6. Il conto dei pezzi è presto fatto: 71.
Già nel testo commemorativo di Aristide Dragoni scritto nel 1899 per i dieci anni della scomparsa di Petrali si trova la cifra 71. A essa, quando si quantifica il numero degli Studi, si fa riferimento in dizionari musicologici, in incisioni discografiche e nella letteratura petraliana: dall’articolo "Musica e musicisti in Crema" di Antonio Carniti (1917) – in cui si arrotonda per difetto a 70 – fino allo scritto a quattro mani di Lavinia Contini e Ruggero Frasson (2007), passando, tra gli altri, per il lavoro di Mauro Ferrante (1989). Inoltre, il frontespizio da cui si ricava l’errata somma è riportato anche nell’edizione anastatica di inizio anni ’80 curata da Giuseppe Scarpat, quella che noi tutti usiamo.
Si provi a prendere in mano proprio questa edizione e a contare una dopo l’altra le composizioni. Ebbene, ce ne sono 61! Come è possibile?
Nell’edizione Lucca «14670-14671-14672» – quella su cui si basa la ristampa di Scarpat – compare un errore di numerazione degli Studi del primo Libro: allo Studio 23 segue lo Studio 34 (e non 24). Si riparte, poi, con lo Studio 35. Questo salto di decina genera quindi l’equivoco fino a oggi perpetratosi.
Eppure, qualcuno si era ben presto accorto dell’errore. Esistono infatti esemplari della medesima edizione Lucca «14670-14671-14672» nei quali si rimedia alla svista: si scrive in frontespizio «40 Studi» e, nel volume, la numerazione delle composizioni è giusta. Un esemplare di questa edizione emendata (appartenuta a Ettore Petrali-Cicognara) si trova alla Biblioteca Angelo Mai di Bergamo con segnatura «Music 4.83.2».
Ma c’è di più. L’errore è corretto in almeno due ristampe degli Studi: in una prima, per Ricordi, licenziata probabilmente negli anni ’90 dell’Ottocento (lastra «55395-55396-55397» [e 55398 per i tre volumi uniti]) e in una seconda, ancora per Ricordi, databile tra il 1903 e il 1904 (lastra «109035-109036-109037» [e 109038 per i tre volumi uniti]).
Detto questo, siamo di fronte a un dettaglio, non c’è dubbio. Tuttavia, torniamo ad apprezzare la portata musicale dei 71 – ops, 61! – Studi organistici petraliani finalmente consci di questa piccolezza.
Federico Terzi
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Lausanne, 12 luglio 2025
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