5.5 LA CAMPAGNA, IDEA E REALTÀ - Goliardo Padova: il paesaggio interpretato

A cura di Cristina Casero
CSAC, Abbazia di Valserena
14 settembre - 23 dicembre 2024

Goliardo Padova, strettamente legato alla natia Pianura Padana, trasmette, attraverso la sua pittura, una sensibilità unica e sempre in evoluzione, attenta a nuove suggestioni.
Inizialmente legato al Chiarismo lombardo, la sua ricerca artistica si orienta successivamente verso una pittura influenzata dall’Espressionismo del Novecento, caratterizzata da pennellate dense e materiche. L’esperienza della prigionia durante la Seconda guerra mondiale arricchisce le sue opere di una tensione e disperazione latente.
Padova reinterpreta continuamente il paesaggio che lo circonda, arricchendo il suo lavoro di sfumature sempre nuove: tra gli anni sessanta e settanta, la sua pittura si avvicina al naturalismo di Morlotti e Birolli, sfaldando la realtà pittorica per ricomporla attraverso il filtro della memoria.
La sua fase informale si caratterizza attraverso l’uso di pennellate dai filamenti di colore e per le sovrapposizioni materiche, offrendo una nuova e originale visione del paesaggio.
Nei suoi ultimi dipinti verso la fine degli anni settanta, gli Uccelli diventano simbolo di nuova inquietudine, con forme mostruose che soffocano con il loro volo nel cielo, un paesaggio diventato ormai surreale, dando nuova linfa
alla sua opera.