Amici Miei Walkers Gavardo celestino castelletti wandering
Автор: cele wandering
Загружено: 2023-06-03
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Coinvolto per un progetto fotografico, seguo Loris Franzin, che in quel di Gavardo, deve incontrare l'Attilio, per documentare le gesta del gruppo di walkers bresciani “Amici Miei”.
Il luogo dell'incontro è dinanzi alla biblioteca del paese, che raggiungono alla spicciolata attrezzati di bastoncini e zaini. Rimango inizialmente sorpreso dallo spirito che indossano, ma in un paese ai piedi delle montagne bresciane, non possono che essere avvezzi a seguire impervi e ripidi sentieri.
Confessano che ora però non è più così e rimangono su percorsi molto più morbidi, che si trovano sugli argini del fiume Chiese.
Dopo un brevissimo briefing tenuto dal Franzini in dialetto bresciano, partiamo di buona lena per dirigerci all'Isolo, (isola creata del Chiese, trasformata in parco). Davanti a tutti, con passo cadenzato ma deciso e orgoglioso Francesco; il Cèco, classe 1932. Con il ligneo bastone, probabilmente ricavato da una pianta ormai estinta e che non ha nulla a che vedere con i moderni bastoncini da trekking, gli conferisce un qualcosa di unico, di magico.
Dopo aver lasciato l'Isolo, attraversiamo il centro del paese e lo storico ponte sul fiume, più volte bombardato durante la seconda guerra mondiale, ci dirigiamo verso l'antico molino del paese, dove le agitate acque del Chiese riuscivano a muovere ben 7 macine.
Loris ed il gruppo di camminatori, pur dichiarandosi soddisfatti della mattinata, decidono di finire in bellezza andando alla “Rocca di Manerba”, sul lago di Garda. La raggiungiamo in una quindicina di minuti e Parcheggiata l'auto, attacchiamo la rampa cementata per raggiungere la rocca posta sullo spuntone di roccia.
Il Cèco col suo passo e tutti i suoi 91 anni, conquista la cima senza una goccia di sudore e soprattutto senza fiatone. Lo dicevo io che quel bastone ha qualche potere.
Da lassù, tutto cambia, Sirmione sembra essere a due bracciante e l'isola dei conigli ti sembra di poterla raggiungere con un balzo.
Dopo un buon bicchiere di Thè, CALDO, il gruppo intona un paio di arie per ricordare gli amici che porteranno per sempre nel cuore.
E arriva il momento di tornare a Marmirolo, dove la montagna più alta è il cavalcavia del canale.
Lì salutiamo tutti con un pò di rammarico, ma con l'intenzione di ritrovarli ancora.
P.S. Ho chiesto al Cèco, come fa a NOVANTUNO anni ad essere ancora così in forma. Ma non me l'ha voluto dire.
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