Luca Toldo lascia la Marmolada e si dedica a un nuovo rifugio in Val di Non: "deluso da istituzioni"

Tra i primi testimoni del drammatico crollo di un’ampia porzione del ghiacciaio della Marmolada, c’è stato Luca Toldo fino ad allora il gestore del rifugio Ghiacciaio Marmolada. La scarica di roccia e ghiaccio, che il 3 luglio 2022 ha travolto e ucciso 11 persone, è scesa come una furia a non grande distanza dal suo rifugio.
Lo incontriamo nuovamente, un anno dopo. Il rifugio sulla Marmolada, utilizzato nei giorni dell’emergenza come base avanzata dei soccorsi, da allora è stato chiuso dalle autorità a tempo indeterminato per ragioni di sicurezza.
Trascorso un anno, in attesa di una risposta che non è arrivata e con la sensazione di essere stato abbandonato dalle istituzioni, Toldo alla fine ha deciso di voltare pagina. Ha trovato un rifugio da gestire sopra a Rumo, in Val di Non, il Maddalene, a 1900 metri di quota e a oltre due ore e mezza dalla Marmolada.
E’ così iniziata la sua nuova avventura, aiutato da altri due ragazzi, Federico e Niccolò, per riportare in vita la struttura, farla ripartire e ricominciare lui stesso, lasciandosi alle spalle il grande trauma di quello che ha vissuto.

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