L' ADULTERIO NEL CUORE -GIOVANNI PAOLO II -
Автор: MAGNIFICAT
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GIOVANNI PAOLO II
UDIENZA GENERALE - Mercoledì, 8 ottobre 1980
Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore
Matteo 5,27-28 -
L’adulterio commesso "nel cuore”, "guardare per desiderare”.
"Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”(Matteo 5,27-28)
le suddette parole vengono di solito intese come desiderio della moglie altrui
MA Cristo, parlando dell’oggetto di tale atto, non sottolinea che è "la moglie altrui”,
o la donna che non è la propria moglie,
ma dice genericamente: la donna.
L’adulterio "nel cuore" viene commesso non soltanto perché l’uomo "guarda" in tal modo la donna che non è sua moglie,
ma appunto perché guarda così una donna.
perché guarda così una donna
Anche se guardasse in questo modo la donna che è sua moglie commetterebbe lo stesso adulterio "nel cuore".
Riducendo…al solo appagamento del "bisogno" sessuale del corpo (a cui sembra collegarsi più da vicino il concetto di "istinto"
Una tale riduzione fa sì che la persona (in questo caso, la donna) diventa per l’altra persona (per l’uomo) soprattutto l’oggetto dell’appagamento potenziale del proprio "bisogno" sessuale.
Si deforma così quel reciproco "per", che perde il suo carattere di comunione delle persone a favore della funzione utilitaristica.
L’uomo che "guarda" in tal modo, come scrive Matteo 5,27-28, "si serve" della donna, della sua femminilità, per appagare il proprio "istinto". Sebbene non lo faccia con un atto esteriore.
In ciò consiste appunto l’adulterio "commesso nel cuore".
Tale adulterio "nel cuore" può commettere l’uomo anche nei riguardi della propria moglie, se la tratta soltanto come oggetto di appagamento dell’istinto.
Cristo resta fedele alla Legge:
"Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti;
non sono venuto per abolire,
ma per dare compimento" ( Mt 5,17 )
Di conseguenza dimostra quanto ci sia bisogno di scendere in profondità,
quanto ci sia bisogno di svelare a fondo le latebre del cuore umano,
affinché questo cuore possa diventare un luogo di "adempimento" alla Legge.
L’enunciato di Matteo 5,27-28,
addita le giuste vie per adempiere il comandamento: "Non commettere adulterio"
Cristo insegna che il comandamento si adempie attraverso la "purezza di cuore",
la quale non viene partecipata all’uomo se non a prezzo di fermezza nei confronti di tutto ciò che ha origine dalla concupiscenza della carne.
Acquista la "purezza di cuore" chi sa esigere coerentemente dal suo "cuore": dal suo "cuore" e dal suo "corpo".
…quel profondo, che viene chiamato "cuore" CON la liberazione di esso dalla "concupiscenza", in modo che in quel cuore possa risplendere più pienamente l’uomo: maschio e femmina in tutta la verità interiore del reciproco “per".
Le parole pronunziate da Cristo nel discorso della montagna hanno indubbiamente tale portata universale e insieme profonda. Solo CRISTO sino in fondo "sapeva quello che c’è in ogni uomo" ( Gv 2,25 )
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