Olevano sul Tusciano (SA)/Monti Picentini/Anello di Ariano/Trekking
Автор: Daniele video productions
Загружено: 2025-03-07
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Una bellissima passeggiata nel territorio di Olevano su Tusciano, un paesino in provincia di Salerno posto all'interno del parco dei Monti Picentini.
Il cammino inizia nei pressi della centrale idroelettrica di Ariano, da quì si imbocca un sentiero che conduce alla cella di San Vincenzo. La Cella di San Vincenzo è un piccolo monastero risalente alla prima dell'anno Mille ed era originariamente dipendente dall'Abbazia di San Vincenzo al
Volturno. Si trova a mezza costa del Monte Raione, immersa tra castagneti e uliveti.
La struttura rappresenta un esempio significativo dell'architettura monastica dell'epoca e
offre uno spaccato della vita religiosa e comunitaria dei monaci che vi risiedevano.
Oltre al suo valore storico, la Cella di San Vincenzo è circondata da leggende e curiosità.
Ad esempio, nelle vicinanze si trova la "ciampa del diavolo", una formazione rocciosa legata
a racconti popolari locali. Da qui ha inizio una lunga serie di gradoni di terra definiti da
pali e staccionata. Con una salita importante si arriva alla Grotta di San Michele
Arcangelo. È una cavità naturale situata sul versante occidentale del Monte Raione.
Conosciuta anche come "Grotta dell'Angelo", è stata modellata nel corso dei millenni
dall'azione erosiva dell'acqua sulla roccia calcarea. La grotta ha rivestito un ruolo significativo nel corso dei secoli, diventando un importante santuario micaelico a partire dalla fine dell'VIII secolo d.C. e nel secolo successivo, divenne una tappa fondamentale per numerosi pellegrinaggi verso la Terra Santa, compiuti dai monaci dell'epoca.
Da quì comincia la nostra discesa verso il Parco di San Michele, sulle sponde del fiume Tusciano, dove si può visitare la Grotta dei Travertini. La Grotta dei Travertini, conosciuta anche come Grotta di San Filippo e Giacomo, è una formazione carsica, risultato di millenni di erosione dell'acqua sulla roccia calcarea, che ha creato spettacolari concrezioni di travertino. L'acqua fredda e cristallina che scorre attraverso la grotta contribuisce alla formazione di queste strutture calcaree uniche.
Sulla strada del ritorno si attraversa il fiume sul Ponte dell’Angelo, percorrendo un sentiero denominato “Puntaturo” poichè veniva utilizzato dai soldati per appostarsi e combattere il nemico durante la guerra.
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