SANTA SEVERINA: RICOSTRUZIONE STORICA ASSEDIO

Santa Severina tra il 1496 e il 1506: la lotta per la libertà
Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, Santa Severina visse uno dei momenti più drammatici e significativi della sua storia. Nel 1496, Federico d’Aragona, Re di Napoli, concesse in feudo la città al Conte Andrea Carafa, ignorando i privilegi che, fin dal XIV secolo, garantivano a Santa Severina lo status di città libera e demaniale.
I cittadini, fieri della loro autonomia, si ribellarono. Guidati dal Capitano Angelo De Luca, organizzarono una coraggiosa resistenza per difendere la libertà della città. Le proteste dei nobili e del Mastrogiurato non ebbero effetto: il Carafa, forte dell'investitura reale, pose Santa Severina sotto assedio.
La difesa fu tenace, ma la situazione si fece critica. Il Mastrogiurato tentò un’ultima mediazione, raggiungendo segretamente il campo del Carafa per proporre un accordo di resa. Ma il conte, sprezzante, finse di ascoltarlo, lo fece seguire e scoprì il passaggio segreto usato per entrare e uscire dalla città.
Nella notte, il Carafa entrò a sorpresa a Santa Severina. Nonostante l’eroica opposizione dei giovani cittadini, la città cadde. Il Mastrogiurato fu accusato di tradimento e il capitano De Luca di resistenza: entrambi furono imprigionati nel castello. Tuttavia, Angelo De Luca riuscì a fuggire, divenendo simbolo della speranza e della resistenza del popolo.

Il 1° maggio 2025, questa vicenda verrà rievocata nella festa medievale di Santa Severina, non solo per celebrare la storia, ma per ricordare che la libertà, ieri come oggi, è un valore da difendere. Non sarà solo una festa, ma un momento di memoria, identità e ispirazione per il futuro.

Pino Barone