Ossessionato dalla natura? Lo stagno delle ninfee di Monet | Analisi
Автор: ArtandtheCities - Storia dell'arte e viaggi
Загружено: 2021-10-13
Просмотров: 9048
Monet spende molto del suo tempo nella sua campagna di Giverny, a nord-ovest di Parigi. E considera il suo giardino il suo capolavoro più bello. Lo scopo della sua arte è quello di catturare lo stesso soggetto tante e tante volte, ripetutamente. Ma sempre in diversi momenti della giornata o in diverse condizioni di luce.
Questa ossessione di Monet lo fa entrare in estasi davanti la natura, proprio come noi forse entriamo in estasi davanti le sue opere. Ed è questa l’emozione che provo io davanti le opere di Monet che mi allontanano completamente dal mondo che mi circonda e mi riportano nella natura con lui nel suo giardino.
Lo stagno delle ninfee del Musée d'Orsay altro non è che uno dei diversi stupendi dipinti in serie sulle ninfee. Questo però in particolare è uno dei miei preferiti. Ho avuto l'occasione di vederlo per la prima volta da bambina e poi in diversi dei miei giri a Parigi. I colori si combinano con il gioco della luce sullo stagno e nella rappresentazione del ponticello ad arco che attraversa l'opera. Nel suo giardino di Giverny Monet diventa lui stesso un creatore e studia i giochi di luce per oltre 20 anni immergendosi nella natura.
E nulla avviene per caso. Monet nasce nel 1840 figlio di una famiglia ricca e trascorre gran parte della sua infanzia a Le Havre, un paese sulla costa nord ovest della Francia. Qui conosce il pittore Eugène Boudin che lo incoraggia a dipingere all'aria aperta e gli trasmette la sua passione. Questa diventerà la scelta di espressione nelle sue opere per tutta la vita. Il suo scopo è quello di catturare la sensazione di essere parte della natura attraverso la luce, i colori e i cambi di tono. E di trasmettere la sensazione di essere presenti davanti il cambiamento nel tempo.
La caratteristica della pittura di Monet è quella di essere considerata non finita poiché in quel periodo lo stile accademico non accetta che si veda la pennellata nell'opera. Il suo giardino a Giverny, soprattutto negli ultimi anni della sua vita, diventa il rifugio perfetto per portare avanti le idee impressioniste e rappresentare luce, acqua e natura. Crea due zone separate: un giardino fiorito e un giardino acquatico ispirato dal modello giapponese.
Sembra davvero il posto perfetto per far nascere la serie di opere con protagoniste le ninfee che si trovano oggi in tutti i musei più importanti del mondo. Ne espone 10 differenti varianti nel 1900, un anno dopo la realizzazione di questa. E dipinge attraverso pennellate rapide e molto brevi creando quasi delle macchie sulla superficie della tela. Queste macchie hanno due scopi principali: creare un senso di trama nel fogliame e rendere al meglio i giochi e le variazioni di luce. A volte addirittura Monet applica il colore con una spatola per dare più materia ai suoi lavori. E alcune invenzioni di questo periodo in Europa hanno un impatto notevole sulla sua arte. Una di queste è l'invenzione nel 1841 dei colori in tubetto. La possibilità di avere dei colori già mescolati e trasportabili anche all'esterno ha davvero cambiato l'approccio di molti artisti alla realizzazione delle loro opere. E di certo Monet è uno di quelli più influenzati da questa scoperta.
00:00 Intro
00:31 Monet e la natura
01:47 Giverny e le ninfee
04:04 Composizione
05:26 Dettagli
-----
Art and the Cities è il mio blog personale e canale Youtube di arte e viaggi. O meglio di viaggi d'arte. Non vi parlo solo di storia dell'arte ma anche di viaggi, musei, gallerie, mercato dell'arte, storie d'amore, libri, mostre e tanto altro.
» blog: https://artandthecities.com/
» instagram: / artnthecities
A presto,
Clelia
#arte
---
Potrei ricevere una piccola commissione per gli acquisti effettuati tramite i link di affiliazione Amazon ai prodotti consigliati 😊 Grazie per il supporto!
Доступные форматы для скачивания:
Скачать видео mp4
-
Информация по загрузке: