3 - Elsa Morante - L'isola di Arturo
Автор: Aut Laud
Загружено: 2016-09-20
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Letto da Linda Gennari
L'isola di Arturo" è un libro legato ad una preziosa ed importante amicizia. È stato il romanzo con cui ho scoperto Elsa Morante, divenuta una delle mie autrici preferite. Ho conosciuto ed amato un'isola senza esserci mai stata. Sono rimasta incantata, dalla capacità di raccontare gli struggimenti e le contraddizioni e i timidi, eppure impetuosi, desideri che agitano un animo fanciullo, e da come riesce a mostrarci il mondo attraverso i suoi occhi. Come in questo passaggio. E in quelle prove di baci ho ricordato le mie...E in quei primi baci celesti quelli di mia madre..." - Linda Gennari
“Uscivo, e mi pareva che tutti in terra non facessero che baciarsi: le barche, legate vicino lungo l’orlo della spiaggia, si baciavano! il movimento del mare era un bacio, che correva verso l’isola; le pecore brucando baciavano il terreno; l’aria in mezzo alle foglie e all’erba era un lamento di baci. Perfino le nubi, in cielo, si baciavano! Fra la gente, là per le strade, non c’era persona che non conoscesse questo sapore: le donnette, i pescatori, gli straccioni, i ragazzi. Solo io non lo conoscevo; e mi venne una tale nostalgia di provarlo, che notte e giorno non pensavo quasi ad altro. Mi mettevo a baciare, per prova, magari la mia barca; o un’arancia che mangiavo, o il materasso su cui stavo disteso. Baciavo il tronco degli alberi, l’acqua che affiorava dal mare; baciavo i gatti che incontravo per strada! E mi accorgevo di saper dare, senza che nessuno me lo avesse insegnato, baci dolcissimi, veramente belli. Ma al sentire contro le mie labbra nient’altro che una fredda polpa vegetale, o una corteccia rugosa, o un’amarezza salina; o al vedermi accanto il muso camitico d’una bestia, che fusava e poi d’un tratto se ne andava, piena di stravaganze, senza sapermi dire nulla; sempre più amareggiava il paragone con quella bocca santa, ridente, che, oltre a baciare, sapeva dire le più gentili parole umane!
Mi dicevo: anch’io, un giorno o l’altro, bacerò qualche persona umana. Ma chi sarà? quando? chi sceglierò, la prima volta? E mi mettevo a pensare a diverse donne viste nell’isola, o a mio padre, o a qualche ideale, futuro amico mio. Ma simili baci, al figurarmeli, mi parevano tutti insipidi, senza valore. Al punto che, per una specie di scaramanzia, volendo sperarne di più belli, li rifiutavo, anche soltanto nel pensiero, tutti. Mi pareva che non si potesse mai conoscere la vera felicità dei baci, se erano mancati primi, i più graziosi, celesti: della madre.”
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