Coro CET - In cil 'e je une stele

Qualche giorno fa, gli amici del Coro Gioventù Alpina di Cremona hanno intonato, lontani ma uniti, una frase di un canto degli Alpini che esprime la forza data dalla consapevolezza di non essere lasciati soli nella durezza della prova. Abbiamo cercato di rispondere alla loro commovente testimonianza, unendoci alle ormai numerose esperienze di musica "insieme da lontano" che si vedono fiorire quotidianamente in questo delicato frangente della nostra vita. Così, dalle nostre case (il che ha consentito anche ad alcuni coristi non più in attività di riunirsi al coro) abbiamo provato a cantare la friulana "In cil e jè une stele", perla del repertorio SAT. L'abbiamo scelta perché è bellissima ("la bellezza non deve soccombere!" ha ricordato, in questi giorni drammatici, il mº Riccardo Muti) e perché contiene, esemplificato dalla vicenda amorosa, il senso della speranza che di quella consapevolezza è figlia. Ci rivedremo!

A few days ago, the friends of the Coro Gioventù Alpina choir of Cremona sang - quarantined but united - a phrase from a song by the Alpine troops that expresses the strength given by the awareness of not being left alone in the harshness of the test. We have tried to respond to their moving testimony, joining the now many experiences of music "together from afar" that we have seen bloom during this delicate situation we are facing. So, from our homes (which also allowed some choir members who are no longer in business to join the choir) we tried to sing the Friulian "In cil e jè une stele", pearl of the SAT repertoire. We chose it because it is beautiful ("beauty must not succumb!" Said Riccardo Muti in these dramatic days) and because it contains, exemplified by the love story, the sense of hope that is child of that awareness. We'll see you again soon!







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