Piemonte off - La via del Sale - Assietta e Col delle Finestre - Sommelier e Jafferau
Автор: Discovery Endual
Загружено: 2020-09-09
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La Via del Sale: dal mare alle Alpi
Oggi la via del sale è considerata da tanti la via più bella d’Europa, ma ha un passato che poco ha avuto a che fare con l’aspetto ludico dell’off road.
Con un percorso tendenzialmente in quota e pianeggiante scavalcava le montagne per mettere in comunicazione il Piemonte con il mare e permettere il trasporto del sale, prezioso come l’oro in queste terre di montagna perché necessario per la conservazione degli alimenti.
Oggi la tratta ufficialmente chiamata Via del Sale è di appena trenta chilometri sempre ben tenuti e per cui si paga un pedaggio, chiaramente poi si possono sfruttare un dedalo di sentieri e vie d’alta quota per chiudere fantastici anelli di fuoristrada, come del resto abbiamo fatto anche noi.
In prossimità del Tanerello, appena usciti della via, siamo scesi verso Monesi per poi scendere in Francia a La Brigue e risalire con una strada tra pini ed abeti fino al Col di Tenda dove una serie di incredibili forti militari presidiano il confine itali-francese fin dalla fine ‘800.
Girare per i cortili, nelle caserme, nei locali è impressionate ed è affasciante la perizia delle costruzioni, realizzate in posti così complessi da gestire per 12 mesi l’anno.
Assietta e Colle delle Finestre: un quadro disegnato su di una tela dorata
Il giorno dopo la Via del sale ci attende l’Assietta, una strada militare ad oggi ancora di proprietà del ministero della difesa, su cui non passano più carri armati ma mezzi di ogni tipo al punto di avere una bella dose di traffico specie nella settimana di ferragosto quando l’abbiamo percorsa noi.
Il consiglio quindi è quello di partire presto la mattina, sfruttare la giornata fin dall’inizio, con il sole basso a regalare magnifici contrasti di luce dorata su queste montagne immense che levano il fiato.
Percorrere un chilometro vuol dire percorrere una via crucis in cui fermarsi solo per le foto dieci volte, nel vano tentativo di portarsi a casa un frammento di tanta bellezza in un pugno di pixel.
Il nostro giro partiva dalle piste da sci di Claviere proprio al confine con la Francia e, dopo essere passati per Sestriere, la strada dell’Assietta ci porta diretta al colle delle finestre dove sono state scritte pagine memorabili di ciclismo, con il giro d’Italia che tante volte ha affrontato questi 10 chilometri di tornanti secchi e strettissimi appesi alle spalle della montagna che nel tratto più alto, quando si esce dal bosco, diventano sterrati e mantengono intatto il fascino di un tempo.
La sera in albergo siamo convinti di aver visto tutto, siamo certi che con una giornata del genere nulla potrà mai essere meglio dell’Assietta, no?
Sommelier e Jafferau: senti l’aria che manca e non per la quota
Il terzo giorno ci aspetta la doppietta Sommelier-Jafferau: un itinerario dalle quote vertiginose in mezzo a montagne ciclopiche…
La mattina da Sauze d’Oulx arriviamo a Bardonecchia per una via “nascosta” tutta sassi ed abeti e da qui prendiamo la strada di 26 km che porta al colle che prende il nome dell’ing. Germain Sommelier progettista del tunnel del Frejus che passa proprio qualche migliaio di metri sotto i nostri piedi.
La salita abbandona l’asfalto dopo il paese di Rochemolles ed una volta passato il rif. Scarfiotti sale ripida tra tornanti e pianori d’alta quota.
Nell’ultimo tratto il fondo si fa più rotto ma la moto si muove tanto…TROPPO! Ho la posteriore bucata, in mezzo a quei sassi alzo le spalle e faccio finta di nulla… se devo cambiarla tanto vale farlo in un posto figo…tanto vale farlo in cima!
Posso quindi dire di aver riparato una camera d’aria anche a 3009 metri sul pelo della morena del ghiacciaio; e di aver portato a casa, nella tasca e con il sorriso, quel maledetto chiodo che mi ha regalato un ricordo spettacolare e qualche bella foto.
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