Scandalo Rimborsi in Regione Campania Indagati Polverino (PDL) e Caputo (PD)
Автор: cittadinocampano
Загружено: 2013-01-12
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Le ipotesi di reato sono truffa e peculato. Fatture sospette per una ghostwriter di 75 anni e una ditta di bevande. Per la stessa vicenda fu arrestato il consigliere Ianniciello.
CASERTA - La Guardia di Finanza ha notificato due decreti di perquisizione ai consiglieri regionali della Campania, Nicola Caputo (Pd) e Angelo Polverino (Pdl). Gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno perquisito gli uffici del consigliere Nicola Caputo (Pd) nella sede del Consiglio regionale e l'abitazione e lo studio del consigliere, che si trovano a Teverola. Oltre agli uffici di Polverino nella sede del Consiglio regionale, i militari hanno perquisito la sua abitazione di Caserta.
I provvedimenti sono stati emessi nell'ambito dell'inchiesta del pm Giancarlo Novelli, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, sull'uso improprio dei rimborsi erogati ai gruppi presenti in Consiglio regionale. Le ipotesi di reato sono truffa e peculato.
L'INCHIESTA - I due consiglieri regionali della Campania che si aggiungono alla lista dei colleghi indagati per l'uso dei rimborsi sono entrambi in corsa per le prossime elezioni politiche. Nicola Caputo è stato il più votato in provincia di Caserta alle recenti primarie del Pd per la scelta dei candidati in Parlamento, ed è stato inserito al numero 4 della lista del suo partito per la circoscrizione Campania II. Polverino, coordinatore provinciale vicario del Pdl in Caserta, ha diffuso una nota sottolineando la sua disponibilità a candidarsi, in attesa delle scelte del partito che non sono ancora state ufficializzate. Nell'ambito della stessa inchiesta della procura di Napoli si trova agli arresti domiciliari da tre settimane il consigliere regionale del Pdl Massimo Ianniciello, accusato di aver chiesto e ottenuto negli ultimi due anni rimborsi per circa 64 mila euro esibendo fatture per operazioni inesistenti.
LA PROCURA - Le fatture presentate dai due consiglieri regionali secondo la Procura presentano «evidenti e plurimi profili di anomalia». Nel caso di Caputo, i profili di anomalia sono rappresentati da tre elementi: «L'incongruenza dell'oggetto sociale delle imprese emittenti rispetto alle attività per le quali è prevista dalla normativa regionale la ripetibilità delle somme; le modalità di pagamento, atteso che le fatture risultano liquidate direttamente, su sua richiesta, al consigliere regionale, senza peraltro che venga documentata l'anticipazione a cura del consigliere; le dichiarazioni già rese dagli amministratori di una delle società, che hanno disconosciuto la sottoscrizione delle fatture e l'effettivit... della prestazione». Nel caso di Polverino, gli «evidenti e plurimi profili di anomalia» sono rappresentati «dalle modalità di pagamento, atteso che le fatture risultano in massima parte anticipate in contanti dal consigliere regionale», nonchè «dalla circostanza che l'amministratore di fatto dell'impresa, che ha emesso le fatture economicamente più significative, è stato tratto in arresto per il delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti realizzate anche avvalendosi di documenti di identità contraffatti».
7000 EURO DI BEVANDE - Una fattura da settemila euro rilasciata da una ditta attiva nel commercio al dettaglio di bevande: è una delle anomalie riscontrate dagli investigatori e che hanno indotto il pm Giancarlo Novelli a indagare il consigliere regionale del Pd Nicola Caputo, ipotizzando che si tratti di un documento fiscale rilasciato non in cambio di una effettiva fornitura ma al solo scopo di ottenere il rimborso della somma, inserita infatti nel capitolo del fondo comunicazione per l'attività politica dei consiglieri. Un'altra anomalia è rappresentata da una fattura da 10.800 euro rilasciata nel luglio 2011 a Caputo da una ditta di pulizie, il cui titolare ha disconosciuto la ricevuta precisando però di aver fornito più volte fatture a un tipografo. Gli inquirenti hanno inoltre riscontrato che i pagamenti, anziché essere fatti alle ditte che fornivano la prestazione come prevede il regolamento, venivano in realtà fatti ai consiglieri.
GHOSTWRITER DI 75 ANNI - Tra gli elementi alla base delle ipotesi di reato configurate nei confronti del consigliere regionale del Pdl Angelo Polverino figurano alcune fatture emesse da una ditta di cartellonistica il cui titolare è stato arrestato in passato per false fatturazioni. Nell'indagine sono confluite anche fatture emesse da una pensionata 75enne che, ascoltata dalla Guardia di finanza, ha dichiarato di avere corretto e rivisto alcuni discorsi scritti dal consigliere.
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