43 ORE di TRAVAGLIO! Vi racconto il mio PARTO COMPLICATO

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43 ORE di TRAVAGLIO! Vi racconto il mio PARTO COMPLICATO.

Eh sì, mi sarebbe tanto piaciuto intitolare questo video "Vi racconto il mio bellissimo parto naturale" o "Il parto che ho sempre sognato".
E invece purtroppo le cose non sono andate lisce e tutto si è complicato con l'avanzare delle ore.

Con un travaglio lunghissimo, dolorosissimo (sia la fase prodromica, sia la fase attiva), un'epidurale chiesta per sfinimento dopo due notti insonni, un dolore lancinante alle gambe (che ancora oggi nessun medico ha saputo spiegarmi) un parto operativo con ventosa, episiotomia, manovra di Kristeller, e la perdita di un litro e 600 di sangue...il mio parto è stato ben lontano dalla naturalità in cui speravo.

Siamo qui, stiamo bene (io...così così in realtà). Samuele sta bene ed è la cosa più importante, ma sicuramente è stata un'esperienza forte che difficilmente riuscirò a dimenticare.

Non so se sono riuscita a trasmettere bene le sensazioni di quelle giornate; probabilmente no (almeno ho avuto questa impressione editando il video e quindi riascoltando il discorso). Ho deciso di raccontare le cose così come mi sono uscite, senza preparare nulla, mettendo insieme i tasselli anche con l'aiuto di Marco, perchè purtroppo (a parte il dolore inenarrabile alle gambe che non dimenticherò mai e che non auguro nemmeno alla persona peggiore del mondo) ho ricordi molto confusi su tutte le fasi finali del parto (del pomeriggio del sabato).
E forse questa difficoltà a ricostruire gli eventi mi ha permesso di esprimere poco la parte emotiva del racconto.

Quelli in cui Samuele ha sofferto (ancora dentro di me) sono stati attimi bruttissimi, ho avuto paura. Ma ammetto che in quei momenti non ero minimamente in grado di pensare a lui, pensavo solo alla mia sopravvivenza.

Avrei voluto un parto sereno, senza complicazioni mediche, un bambino da tenere sul petto per un po' una volta nato, avrei voluto che il papà potesse tagliare il cordone, avrei voluto essere in forze e riuscire ad allattarlo e creare così, da subito, un legame forte e unico con lui.
Però le cose sono andate diversamente e va bene lo stesso.

Il percorso è partito in salita, ma ora abbiamo trovato la nostra dimensione tutti e tre insieme. Mi sono sentita inadeguata e una cattiva madre nelle prime settimane con lui (perchè non mi reggevo in piedi e non provavo tutto il trasporto che avrei dovuto provare per il mio bambino), ma ora ha tutto un altro senso, e ho capito che ci serviva solo più tempo per conoscerci a vicenda. Quel tempo che nei primi momenti non abbiamo avuto.

Spero di tenervi un po' di compagnia con questo racconto. E se ne avete voglia, raccontatemi i vostri parti!

Un bacione e vi aspetto presto con il prossimo video!

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