A Pagani il libro su Bartolo Longo racconta la santità laicale
Автор: Agro24
Загружено: 2025-12-04
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La presentazione del libro
Presso l'Auditorium S. Alfonso Maria de' Liguori di Pagani, la presentazione del libro di Angelo Scelzo, Bartolo Longo. La santità che si fa storia (Edizioni del Santuario di Pompei | D'Amato editore), un'opera che, con la prefazione del Cardinale Pietro Parolin, esplora la figura straordinaria del Beato (oggi San) Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei.
Le autorità e gli interventi
L'evento, promosso dal Comune di Pagani, ha visto la partecipazione di figure di rilievo che hanno approfondito il messaggio di Bartolo Longo e la sua attualità.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Pagani, Raffaele De Prisco, e dell'Assessore alla cultura, Valentina Oliva, e l'introduzione di mons. Giuseppe Giudice, Vescovo di Nocera Inferiore-Sarno, gli interventi dei relatori hanno messo in luce come la vita di Longo sia un esempio tangibile di come la santità possa non solo incidere, ma plasmare la storia.
Un ritratto del fondatore del Santuario
Mons. Tommaso Caputo, Arcivescovo-Prelato di Pompei, e il giornalista Giuseppe Pecorelli hanno tracciato un ritratto di Bartolo Longo come “genio nella santità del sociale”, un uomo che trasformò un'arida valle in un centro mondiale di culto mariano e carità.
Il prof. Alfonso Tortora, dell'Università degli Studi di Salerno, ha offerto una prospettiva accademica, sottolineando come l'azione di Longo si sia inserita in un contesto storico preciso, diventando un faro di progresso spirituale e sociale, come evidenziato dall’Autore stesso, Angelo Scelzo.
Una moderazione attenta
La moderazione è stata affidata alla giornalista Martina Nacchia, garantendo un dialogo fluido e approfondito, in presenza dell’Autore.
La santità nella storia e la chiamata dei laici
Il cuore della discussione ha toccato il tema della santità nella storia e, in particolare, la chiamata ai laici nell’esempio di Bartolo Longo. La sua storia, segnata da una radicale conversione da posizioni spiritistiche alla fede cattolica, rappresenta un potente messaggio per l’uomo contemporaneo.
L’incontro con la fede e la celebre ispirazione “Se propaghi il Rosario, sarai salvo” ne hanno segnato il destino, spingendolo a dedicarsi interamente alla diffusione del culto mariano e alle opere di misericordia.
Un laico che divenne costruttore di carità
Bartolo Longo, avvocato, sposo e terziario domenicano, incarna l’ideale del laico che vive la santità nell’ordinario, trasformando la sua vocazione in un’azione concreta nel mondo.
Con la moglie, Marianna Farnararo De Fusco, fondò il Santuario e si dedicò ai minori abbandonati, agli orfani e ai figli dei carcerati, costruendo una vera e propria “città” intorno alla Chiesa del Rosario.
Il Rosario come strumento sociale
Il Rosario, per Longo, non era solo una preghiera, ma il più popolare dei catechismi e uno strumento di apostolato e salvezza, dimostrando come semplici pratiche spirituali possano generare opere sociali di inestimabile valore.
Un esempio che parla ancora al presente
La figura di Bartolo Longo, recentemente elevato agli onori degli altari, è stata presentata non come un eroe irraggiungibile, ma come un laico esemplare che ha saputo rivolgere lo sguardo al Cielo, ma soprattutto ai suoi fratelli, vedendo in loro il volto di Cristo e trasformando la sua fede in una storia di carità e redenzione che continua a ispirare milioni di pellegrini.
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