Brindisi, il saluto del prefetto Carnevale: «Qui un legame fortissimo»
Автор: Nuovo Quotidiano di Puglia
Загружено: 2025-12-13
Просмотров: 32
«Eccellenza, che cosa porterà nel cuore di questa provincia delle attività che ha fatto?», chiedono i giornalisti. La risposta arriva, ma resta sospesa: «Non mi fate commuovere e andiamo avanti, vi ringrazio, ne parleremo. È un legame fortissimo con questa terra. Grazie. Grazie mille». Occhi lucidi. Tono basso. Misurato. Vestito grigio, camicia bianca, cravatta grigio chiaro, pochette candida. Luigi Carnevale, prefetto di Brindisi, non tradisce il suo aplomb. Glissa con eleganza. Riporta tutti sul tema del giorno. La cerimonia. Le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Lo Stato che ringrazia chi lo ha servito. Ma sulla giornata preme un altro risvolto. Lo dice lui stesso, poco prima, con parole trattenute ma chiarissime: «Per me questa giornata ha anche un significato personale particolare, perché segna un momento di passaggio nella mia esperienza alla guida della Prefettura. I sentimenti sono facilmente immaginabili, ma oggi sono ancora il prefetto di Brindisi e sento il dovere di rendere pienamente onore a persone che hanno tanto meritato. Il mio compito è trasmettere loro il meglio di me stesso. Ed è quello che farò». È il massimo che concede. Perché la notizia del trasferimento a Pescara, arrivata come una doccia fredda la sera prima, non si commenta. Si assorbe. Si governa. Con disciplina. Con rispetto. Nel salone di rappresentanza della Prefettura l’aria è densa. Di volti noti. Di uniformi. Di mani tese. A ogni passo qualcuno lo ferma. Una stretta di mano. Uno sguardo. Una parola sussurrata. Un grazie. Un augurio. Una vicinanza autentica, composta, che non ha bisogno di enfasi. Una scena che stride con la notizia dell’allontanamento, perché restituisce l’immagine di una comunità che riconosce e saluta una figura profondamente amata. Carnevale attraversa tutto questo senza cambiare passo. È la cifra di una carriera costruita sullo Stato. Fin da giovane, quando da capo della Squadra mobile di Brindisi contribuì a risollevare l’immagine di una Questura travolta dagli anni bui del contrabbando di sigarette. Marlboro City. Così veniva chiamata Brindisi. Uno stigma pesante. Lui fu tra quelli che lo combatterono davvero. Senza clamore. Rischiando carriera e vita. Il profilo Negli anni, la fiducia delle istituzioni si è fatta totale. Al punto da affidargli anche la sicurezza di Papa Francesco. Nel 2024 il ritorno a Brindisi da prefetto. Non un approdo, ma una nuova responsabilità. Subito una prova enorme: il G7 tra Brindisi e Fasano. Evento complesso. Sensibile. Gestito con rigore e intelligenza. Tutto filò liscio. Come accade quando lo Stato funziona. Poi l’impegno quotidiano. Costante. A maggio la nomina a commissario di governo per la rindustrializzazione. Una partita delicata, strategica, affrontata con competenza, dialogo e capacità di ascolto. Sempre la stessa linea: sicurezza pubblica, confronto, rispetto dei ruoli. C’è poi un legame che va oltre gli incarichi. Brindisi, per Luigi Carnevale, non è mai stata soltanto una sede di servizio. È diventata una seconda casa, dopo la città che gli ha dato i natali. Qui ha vissuto anni decisivi della sua carriera e qui, quando era in servizio come poliziotto, è nata sua figlia, motivo di orgoglio mai ostentato ma profondamente sentito. Un legame personale che aiuta a comprendere quell’emozione trattenuta e rende più difficile un saluto che non è mai soltanto formale. Lo ribadisce, con la fermezza che gli è propria: «Sono il prefetto di Brindisi anche per oggi e devo dare soddisfazione a queste persone che hanno tanto meritato. Meritano anche che il loro prefetto, in questa occasione, possa trasmettere il meglio di se stesso». E lo fa. Fino in fondo. La cerimonia va avanti. I protagonisti sono gli insigniti. Lui resta un passo indietro. Come deve essere. L’emozione resta negli occhi. La dignità, invece, resta negli atti. (Antonio PORTOLANO)
Доступные форматы для скачивания:
Скачать видео mp4
-
Информация по загрузке: