Il lato oscuro dei social network, con Serena Mazzini

I social network non sono spazi realmente liberi. Sono sistemi progettati per manipolarci: raccolgono ogni nostro click, ogni interazione, ogni emozione – e li trasformano in merce da vendere. All’inizio ci avevano promesso un luogo orizzontale, dove chiunque potesse esprimersi, connettersi, creare. Ma oggi siamo immersi in piattaforme che premiano il contenuto più estremo, amplificano la rabbia, trasformano l’intimità in spettacolo.

Dove il dolore diventa virale. Dove i bambini vengono esposti per ottenere visibilità. Dove anche la sofferenza può diventare un trend.

Come scrive Serena Mazzini nel suo libro Il lato oscuro dei social network, dietro quegli schermi non ci sono solo algoritmi: ci sono interessi economici giganteschi, in grado di influenzare scelte politiche, orientare opinioni, alterare le nostre percezioni.

La visibilità è diventata una competizione, e noi i partecipanti inconsapevoli di un gioco in cui vince chi attira più attenzione – non chi dice la verità.

Serve una lotta per la liberazione digitale. Perché – come sostiene anche Serena Mazzini – se non iniziamo a pretendere regole, diritti e trasparenza, non saremo più solo vittime: diventeremo complici.

È ora di immaginare un futuro in cui la tecnologia non ci usi, ma ci serva davvero. Un futuro in cui la rete torni a essere uno spazio nostro, e non uno specchio in cui perdiamo noi stessi.

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