1. Umanesimo e Rinascimento: contesto socio-culturale e politico

In generale in Europa si assiste a 5 importanti cambiamenti:

1. il primo è la nascita e lo sviluppo di monarchie europee con nuovi assetti politici ed economici

2. un altro cambiamento fondamentale è stata la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo e delle successive scoperte di nuove terre, di nuovi mondi

3.un terzo cambiamento importante è la stata l’invenzione della stampa che ha concesso, come vedremo, una maggiore alfabetizzazione

4. un altro cambiamento che avvenne dal punto di vista bellico è sicuramente l’invenzione della polvere da sparo che cambierà completamente il modo di fare la guerra nei secoli successivi

5. l’ultimo ma non meno importante è sicuramente il cambiamento legato alla Riforma protestante di cui ti parlerò in lezioni dedicate.

Veniamo ora alle caratteristiche di questo periodo, alcune le abbiamo già viste ma è bene ripassarle:

1. primo fra tutti il ritorno alla cultura classica

2. in secondo luogo si assiste ad una laicizzazione. Infatti nel Medioevo la Chiesa deteneva un potere fortissimo sui cittadini che disperati si rivolgevano alla Chiesa per trovare conforto e anche la cultura era in mano alla Chiesa. Nel Rinascimento si assiste ad una laicizzazione della cultura che non è più dominio esclusivo della Chiesa ma diventa laica per l’appunto, ossia svincolata dal credo religioso. E questo fenomeno è estremamente importante perché poi vedremo che, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo delle scienze, è fondamentale questa laicizzazione. Quindi, chi era l’umanista? L’umanista era, per la maggior parte dei casi un uomo appartenente alla classe dirigente, un finanziere, un giurista che si occupa anche di cultura. Solo successivamente si assiste allo sviluppo del cosiddetto “professionista della penna” ossia di un professionista per l’appunto di varia estrazione sociale che fa cultura al servizio di un signore, di un potente che lo finanzia. Quindi i potenti dell’epoca pagavano questi professionisti per realizzare opere artistiche, letterarie, scientifiche e anche filosofiche. In questo periodo si assiste anche allo sviluppo di accademie e di scuole private per lo studio delle arti liberali.

3. una terza caratteristica importante di questo periodo è la concezione di uomo che cambia. L’uomo non è più in balìa degli eventi, in totale alienazione, sperduto in cerca di conforto nella Chiesa. Nel Rinascimento, la prima cosa che rinasce è proprio l’uomo e la sua dignità. Il motto homo faber ipsius fortunae (l’uomo è fabbro della propria sorte) spiega perfettamente questa rinascita a questo antropocentrismo che rivede l’uomo al centro della sua vita e non ai margini come nel Medioevo. Pico della Mirandola nell’opera De hominis dignitate ci spiega bene questo antropocentrismo sottolineando che l’uomo è “libero e sovrano artefice di se stesso”. Nel Medioevo, l’uomo era predestinato, era in balìa degli eventi che non poteva scegliere lui di cambiare. Tutto doveva seguire un piano divino e l’uomo ne era completamente soggiogato. Invece, nel Rinascimento l’uomo si riscopre artefice di se stesso, in grado di cambiare il corso della sua vita e migliorare la sua vita. e anche il rapporto con Dio cambia. Non è più un uomo ai margini, ma è centrale e paradossalmente Dio viene messo ai margini in molti casi. Viene riscoperto anche il valore della vita che non è l’attesa passiva del Paradiso come nel Medioevo (ma del resto come dar loro torto di fronte alla peste nera, alle guerre, alla carestia gli uomini del Medioevo era convinti che l’inferno fosse sulla terra e aspettavano fiduciosi il Paradiso). Nel Rinascimento fortunatamente la situazione era migliorata e quindi la vita viene riscoperta e viene data l’importanza di viverla a pieno, attivamente.

4. un’ultima caratteristica importante del Rinascimento è, come abbiamo visto, il rinnovato interesse nei confronti delle scienze naturali e vedremo diversi filosofi che si focalizzeranno su questi argomenti.

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A presto. Dott.ssa Laura Pirotta, psicologa clinica.

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