La Villa di Benjamin Piercy ~ Badde Salighes ~ Bolotana ~ Nuoro
Автор: Video 4 Mori
Загружено: 2022-08-15
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Benjamin Piercy (Trefeglwys, 16 marzo 1827 – Londra, 24 marzo 1888) è stato un ingegnere gallese, noto per aver realizzato la rete ferroviaria della Sardegna e per la creazione nell'isola di alcuni paesi e villaggi, fra i quali Chilivani.
Laureatosi ad appena 20 anni in ingegneria civile[1], iniziò a lavorare con il padre ed il fratello Robert (il quale aveva già collaborato a progetti ferroviari riguardanti la Sardegna[2]) e ben presto iniziò a progettare impianti e reti in Galles e nel resto della Gran Bretagna, nonché in Francia, Spagna, India, Birmania e Sudamerica.
Giunse in Sardegna intorno al 1865 con l'incarico di realizzarvi la rete isolana. Pochi anni prima, il finanziere Gaetano Semenza, con l'avallo del ministro delle finanze Quintino Sella, aveva costituito una società mista italo-inglese, la Compagnia per le Ferrovie Reali Sarde, cui il neonato Regno d'Italia, insieme con la concessione all'esercizio delle linee ferrate, conferì circa 200.000 ettari di terreno ademprivile[8]; secondo la concessione originaria, la compagnia doveva realizzare un collegamento fra Cagliari e Sassari, con diramazioni per Decimomannu-Iglesias, Porto Torres, Ozieri, e Terranova (Olbia). Già si disponeva di un progetto di massima realizzato dalla società Baratelli, perciò il Piercy fu incaricato di completare il progetto e realizzarlo.
Dopo le prime saltuarie ricognizioni, inframezzate da missioni in India, Piercy si stabilì nell'isola nel 1870, inizialmente a Cagliari[9], acquistando poi fra il 1879 e il 1883 vasti terreni[10], per complessivi 3700 ettari[3], sull'altopiano di Campeda, presso Bolotana e Bonorva, ed iniziando la costruzione di Villa Piercy, in località Badde Salighes, nonché di altri manufatti nella confinante tenuta di Padru Mannu. Mentre dirigeva personalmente i lavori, fu ammesso fra i soci della compagnia ferroviaria.
Le attività non ferroviarie insediate a Campeda, però, imperniate su un'azienda agricola impiantata ex novo (e provvista di una sua stazioncina ferroviaria[11], oltre che di più di 50 chilometri di strade interpoderali[9]), furono notevoli per molti aspetti. A Padru Mannu Piercy realizzò un caseificio (comprendente un burrificio), dotato di innovativi impianti per la sterilizzazione, che munì di una propria rivendita diretta a Cagliari[1].
Interessatosi di zootecnia, fece esperimenti di genetica provando l'incrocio fra il muflone e la femmina del cervo e per questo richiamando l'attenzione di Robert Tennant[12], che ne scrisse favorevolmente. Forte anche dei circa 1000 ettari della tenuta lasciati a foraggio[9], introdusse alcune razze alloctone di bovini, suini, ovini e caprini[3]. Provò ad introdurne anche per gli equini, ma in ogni caso, anche per selezioni più stabili, la stazione di monta di Padrumannu divenne un'importante fornitrice dei corpi militari.
Sperimentò anche, per la botanica, l'impianto di specie di provenienze assai distanti, come la tuja dell'Himalaia, l'abete di Spagna, il cipresso di Lawson, il libocedro, il bosso delle Baleari ed altri[3]. A Badde Salighes aveva infatti impiantato anche una segheria, in cui realizzare le traversine per i binari, perciò, dato il notevole disboscamento dovuto a questa attività, creò dei vivai per il rimboschimento ed in questi sperimentava[1]. Furono complessivamente oggetto di rimboschimento circa 340 ettari[1].Parte di questo rimboschimento avvenne anche nei territori di Pattada in località Sololche, ove si rifugiarono gli addetti ai lavori, per via della malaria, e alle cui altezze non poteva sopravvivere l'insetto.
Francesco Salaris, deputato addetto allo studio dell'Isola per l'inchiesta agraria Jacini, parlò dell'azienda di Piercy come di "un monumento eretto all'agricoltura moderna [...] condotta con vero intuito imprenditoriale da uno dei più intelligenti operatori agricoli nazionali; oggi è il maggior proprietario di fondi rustici di tutta l'isola"[9].
Il suo patrimonio si accrebbe infatti con successivi acquisti di tenute, per migliaia di ettari, in territorio di Domusnovas. A questi si aggiunsero altri acquisti ed investimenti praticamente in tutta l'Isola, da Palau a Chia[9]. Fu necessario istituire un'autonoma Amministrazione Piercy che aveva sede a Cagliari, nel palazzo Zedda-Piras. Fra gli investimenti, l'albergo della stazione di Macomer, descritto anche da Elio Vittorini[13], nel 2004 dismesso dall'ente ferroviario[14].
Il 2 maggio 1882 il comune di Bolotana gli conferì la cittadinanza onoraria[3]. Il re Umberto I lo nominò commendatore della Corona d'Italia[9]. Piercy non aveva tralasciato i suoi interessi in altre imprese ferroviarie, ad esempio in India, e nel 1884, mentre una compagnia di cui era socio realizzava impianti nella zona di Assam, intitolò "Margherita" un villaggio nei pressi di Makum in onore della regina italiana.
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