ALCEO - Frammenti sul vino - Lettura metrica in Strofre alcaica
Автор: ANGELO IOCCO
Загружено: 2021-05-21
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Frammenti sul vino
Frr. 335, 346, 338, 347 e 50 Voigt - Fonti: Ateneo nei Deipnosofisti - Metro: I-III strofe alcaica; II-IV-V asclepiadei maggiori.
Il tema del vino ha largo sviluppo nella poesia di Alceo, il vino è motivo di svago, di consolazione da tristi pensieri, di unione tra i compagni di eteria, come osserva Ateneo nel citare i frammenti. Orazio si ispirò largamente nei suoi Carmi alle frasi alcaiche, soprattutto dal frammento III del "Simposio invernale", ripreso in Vides ut alta stet nive candidum; nel XV secolo anche Lorenzo il Magnifico per la Canzona di Bacco e Adriana, riprese il tema alcaico del cogliere l'attimo del giorno, già usato da Orazio nel Carpe diem. Le traduzioni sono di Gennaro Perrotta e Francesco Sisti.
«Non dei vai mai ai mali concedere l'anima:
a nulla giova soffrire e piangere,
o Bicchi: far portare il vino
e inebriarsi è il solo rimedio.
Beviamo! Perché aspettiamo le lucerne? Un dito è questo giorno.
Prendi giù le grandi coppe variopinte, amico.
Come oblio degli affanni, il figlio di Zeus e di Semele
ha dato agli uomini il vino. Mescolane una parte di acqua
e versa coppe piene fino all'orlo, e una coppa
scacci l'altra[...]
Pioggia e tempesta dal cielo cadono
immense; le acque dei fiumi gelano.
[...]
Scaccia il freddo, la fiamma suscita,
il dolce vino con l'acqua tempera
nel cratere, senza risparmio;
morbida lana le tempie avvolga.
Inumidisci i polmoni di vino. La Costellazione (il Cane) compie il suo giro.
La stagione è soffocante. Tutto ha sete per la calura.
Dai rami echeggia dolce la cicala.
Fiorisce il caldo. Ora le donne sono più impure,
e i maschi smunti: la testa e le ginocchia
Sirio brucia.
Su questo capo, che molto ha sofferto,
sul mio petto canuto
versa, versa l'unguento.»
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