Gorizia, Music, Ferclub...POLFER PERMETTENDO!
Автор: Alessio Vicario
Загружено: 2025-08-16
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2 agosto 2025. Le tappe della giornata sono due: la prima la mostra di Zoran Music a Gorizia; Il Club Triestino Fermodellisti Mitteleuropa la seconda.
Parto con un Blues ibrido della Regione FVG, la cui partenza è un flebile sibilo, nulla da mettere con le Aln663 della FUC, ancora chiuse in rimessa perché RFI tarda ancora nella riapertura. Aspetta e spera…A Gorizia mi fermo un po’ in stazione a riprendere qualche passaggio, ancora ignaro di ciò che succederà nel pomeriggio. Passeggeri e merci, quel po’ di vita di contorno per movimentare un po’ le riprese, e, visto che in stazione non esiste il bar, il caffè lo prendo per strada.
La mostra di Music è come me l’aspettavo: con poca gente, ma un pittore come Music, questi tempi chiassosi, superficiali e materialisti non sono il momento ideale. Il punto focale della mostra è La stanza di Zurigo, un locale di una nobile che Music ha affrescato con l’idea di renderlo un luogo dove gli artisti potessero avere un luogo intimo in cui parlare delle loro idee sull’arte. La stanza, reale in quel di Zurigo, è stata “staccata” da un restauratore e ricostruita in modo che potesse essere un’installazione trasportabile e rimontabile in qualsiasi luogo e a disposizione di tutti, come in questo caso. L’altro punto focale, per me, è il ciclo “Noi non siamo gli ultimi”, ciclo di disegni e pitture realizzato pensando all’esperienza di Music nel campo di concentramento di Dachau. Un monito, perchégli artisti riescono a guardare più lontano di noi e ad avvisarci, ma nessuno li ascolta e i risultati li vediamo nei telegiornali.
Rientro in stazione per il treno per Trieste, il cielo è scuro e i rombi dei tuoi minacciano pioggia, però mi fa la cortesia di reggere finché arrivo in stazione. Qui trovo sul binario 1 il Blues ibrido in partenza per Nova Gorica: il tratto fino alla stazione Transalpina è a binario unico e non elettrificato, quindi il treno percorrerà quei dieci minuti in modalità batteria.
Faccio in tempo a riprendere ancora un merci quando, sorpresa, mi ritrovanti un agente della Polfer che mi chiede se ho il premesso di riprendere in stazione, perché la ripresa è subordinata, dice lui, al permesso del capostazione. E mi informa anche che le fotografie sono ammesse, ma solo per il treno che devo prendere io: “può solo farsi un selfie davanti al suo treno, come ricordo del viaggio”…mah….questa poi.
Allora provo a spiegargli che esiste la REM90 di Ferrovie, dal 1990, appunto e che il divieto imposto dall’allora regime fascista non c’è più, è stato definitivamente abrogato, in gazzetta ufficiale, nel 2010. Niente da fare, provo ad instaurare un dialogo, ma se dei due uno parlare e l’altro no, non è più un dialogo.
Ma sono una persona pacifica e tollerante, quindi chiudo la cinepresa e aspetto l’arrivo del mio trenuzzo, che ovviamente riprendo perché voglio “un ricordo del viaggio”. Da Ronchi dei Legionari, a pochi minuti da Gorizia, il treno viene deviato sul binario illegale e da questi non si muoverà più fino a Trieste. Probabilmente a causa del “guasto ai sistemi di circolazione di Monfalcone” annunciato dall’altoparlante. A Trieste mi aspettano acquazzoni intermittenti che mandano in vacca la manifestazione del borgo “Servola sotto le stelle” alla quale partecipiamo anche noi del Ferclub. I trenini però corrono lo stesso, non ci sono agenti della Polfer quindi faccio un po’ di riprese che vi propongo per invogliarvi a venirci a trovare, nel caso passiate di qua.
Al tramonto, con una camminata sulle Rive, rientro in stazione, adocchio il magnifico 214 a portata di obiettivo, e, Polfer permettendo, rientro a casa.
Alla prossima!
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