Srotolando. Il Decameron in un’immagine | Giancarlo Alfano

Per qualunque lettore del Decameron la cornice della conversazione in brigata è l’espressione più chiara della unitarietà dell’opera. Il discorso condiviso dei dieci giovani è al tempo stesso garanzia dei cento racconti e forma che il testo assume. Eppure, per quanto l’autore abbia regolarmente distinto il proprio discorso da quello dei novellatori, la relazione tra le due voci è stata solo raramente oggetto di riflessione, e addirittura ancor più sporadiche sono state le rappresentazioni visive del gioco di specchi tra i livelli narrativi. La lezione presenta e discute una di queste rarissime immagini: ne risulta una sorprendente storia del rapporto tra oralità, narrazione scritta ed esistenza dell'Opera in quanto libro.

Si parlerà di:

Un manoscritto del XV secolo. Breve introduzione sulla miniatura che verrà commentata nel corso della lezione.

Rotoli di pergamena e di carta. Si discute sugli usi scrittori tra Tre e Quattrocento per capire a quali usi concreti potesse rimandare l’immagine che si commenta.

Iconografia del rotolo. Come veniva interpretata alla fine del Medioevo l’immagine di un uomo che trascrive su di un rotolo? In che relazione si trova quell’immagine con l’idea di una «parola parlata»?

Sul margine: Boccaccio che trascrive e l’angelo che annuncia. Che cosa ci dice quest’immagine della metà del Quattrocento? Com’è collegata all’idea della parola che viaggia verso l’interlocutore?

Relatore

Giancarlo Alfano insegna Letteratura italiana all’Università di Napoli Federico II. Si occupa in prevalenza di cultura del Rinascimento (ha curato con Franco Tomasi i due volumi di Il Rinascimento in Italia) e di letteratura del secondo Novecento. Si è a lungo occupato di Giovanni Boccaccio, di cui ha commentato il Decameron (Bur Rizzoli, Milano, 2025, 20a edizione). Nel mese di marzo è apparso il suo Boccaccio narratore. Lettura del «Decameron» (Carocci, Roma, 2025).