GIGLIOLA di LUCCIO e de GLI EPITREPONTES di MENANDRO.
Автор: MONETTI EDITORE
Загружено: 2025-05-04
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C'è un momento in cui la ricerca accademica smette di essere sterile esercizio e si fa palpito vivo. È quello che accade nell'ultimo, luminoso lavoro di Gigliola Di Luccio, poetessa e scrittrice che questa volta ci conduce per mano nell'universo scintillante del teatro antico con la sua analisi de GLI EPITREPONTES di MENANDRO. Dopo aver incantato i lettori con sillogi poetiche cariche di lirismo e romanzi narrativamente avvincenti, Gigliola compie oggi un volo pindarico verso quel IV secolo a.C. che parla una lingua sorprendentemente moderna. Non si tratta della solida ricostruzione filologica che ci aspetteremmo (pur presente nella sua impeccabile documentazione), ma di qualcosa di più raro: un dialogo appassionato tra due artisti separati dai millenni ma uniti dallo stesso fuoco creativo. " GLI EPITREPONTES " emerge dalle pagine di Gigliola come un gioiello molteplice: Ritratto psicologico che anticipa di secoli le moderne esplorazioni dell'animo; Manifesto teatrale che sovverte le regole del gioco scenico. Specchio sociale dove Atene si riflette con tutte le sue contraddizioni. Quella che poteva essere un'operazione di archeologia letteraria diventa invece, grazie alla penna di Gigliola, una festa dell'intelligenza. La sua prosa elegante ci restituisce Menandro non come reperto museale, ma come compagno di viaggio, capace di sussurrarci verità che il frastuono del nostro tempo aveva soffocato. "È proprio quando un'epoca crede di aver reciso i legami col passato - ci suggerisce Gigliola - che ne eredita le domande più profonde". In questa analisi che è anche confessione letteraria, scopriamo come Menandro avesse già intuito ciò che oggi sperimentiamo: i tempi nuovi esigono linguaggi nuovi, ma il cuore umano batte sempre allo stesso ritmo. Gigliola di Luccio non ci consegna semplicemente un libro, ma una lente d'ingrandimento sul nostro presente. Con la consueta generosità d'artista, ci invita a riconoscere in quelle antiche battute: Le nostre stesse paure; Le identiche passioni; Lo stesso, irriducibile bisogno di storie. Il tuo lavoro è faro per chi crede che la cultura classica non sia un museo, ma una mappa per navigare il presente. E noi, orgogliosi di accompagnare la tua voce, non possiamo che dirti: grazie. Per la pazienza certosina, per l’eleganza ribelle, per la passione che trasforma ogni tuo progetto in un’opera viva. Chiuso il volume, non possiamo che ringraziare questa autrice che trasforma ogni opera in un atto d'amore per la parola. E chiederle, già con trepidazione: "Dove ci porterai la prossima volta?” Con affetto e ammirazione, il tuo editore Salvatore Monetti.
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