Vie della Seta P.3 - Destinazione Pamir. Viaggio in solitaria in 7 Paesi con una Yamaha 1200 ST

Questa è la parte più intensa, più remota e più cruda del mio viaggio in moto attraverso il corridoio del Wakhan, lungo i confini estremi del Tagikistan. A bordo della mia fidata Yamaha XTZ1200 Super Ténéré, affronto piste sconnesse, guadi gelidi e paesaggi mozzafiato dove l’uomo è solo un puntino nel vuoto immenso della natura.

In questa terza parte, il viaggio si fa davvero avventura. L’ultima sezione, in particolare, mi ha lasciato il fiato corto persino mentre caricavo il video: rivedere quelle immagini ha riacceso emozioni forti, un misto di timore, adrenalina e meraviglia. Quando sei da solo, lontano da tutto, ogni rumore del motore, ogni nuvola che si muove all’orizzonte, ogni sguardo degli abitanti ha un peso diverso. Ma in questo viaggio non ero davvero solo: con me c’erano altri due motociclisti, tra cui Paolo, 75 anni e sordo, ma con uno sguardo capace di ascoltare più di mille parole.

Le nostre ruote correvano sul suolo del Tagikistan, ma gli occhi erano costantemente rivolti oltre il fiume: lì, a pochi metri, iniziava l’Afghanistan. Un confine d’acqua che ci ha accompagnato per giorni, seguendoci silenzioso come un'ombra.

E mentre la polvere si alzava alle nostre spalle, sapevamo che presto il paesaggio sarebbe cambiato ancora: nel prossimo video incontreremo l’infinito filo spinato della Cina, dove la strada si fa confine e l’orizzonte, controllo.

È qui che il viaggio smette di essere solo movimento e diventa introspezione.
È qui che ho capito quanto poco serve per sentirsi vivi.
È qui che il Pamir ti guarda dentro.