Per non dimenticare. Il Memoriale italiano di Auschwitz
Автор: OpificioPietreDure
Загружено: 2021-01-26
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Il Memoriale degli Italiani fu voluto, progettato e collocato nel Blocco 21 del campo di Auschwitz dall’Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) grazie alla collaborazione di un eccezionale gruppo di intellettuali, tra i quali spiccavano i nomi degli architetti Lodovico e Alberico Belgiojoso, dello scrittore Primo Levi, del regista Nelo Risi, del pittore Pupino Samonà e del compositore Luigi Nono, che produssero una delle prime installazioni multimediali al mondo.
Allestita nel 1979 e inaugurata nella primavera successiva, l’opera fu chiusa al pubblico d’imperio nel 2011 dalla direzione del Museo di Auschwitz, che nel 2014 arrivò a minacciarne lo smontaggio e la distruzione. Il governo italiano intervenne, coinvolse prima l’Istituto Centrale del Restauro, poi l’Opificio delle Pietre Dure per il suo smontaggio e trasferimento a Firenze, dove esso fu accolto grazie all’azione congiunta del Comune di Firenze e della Regione Toscana.
L’Opificio delle Pietre Dure iniziò una lunga azione di studio e di ricerca, anche attraverso una tesi di laurea della propria Scuola di Alta Formazione, per capire le necessità conservative e quindi elaborare un progetto di restauro; grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze esso fu poi appaltato alla ditta Cooperativa Archeologia che lo ha realizzato.
Nel frattempo, il Comune e la Regione avevano ristrutturato l’Ex3 di Gavinana e insieme all’architetto Belgiojoso e all’ANED fu ideato e realizzato un nuovo progetto di allestimento del gigantesco Memoriale, costituito da oltre 500 metri quadri di tela dipinta.
Musica: sonata per pianoforte n. 14 in Do diesis minore, "Sonata al chiaro di luna"
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