«Ho conosciuto la mafia nel cantiere Tav di Reggio E.». (Pres. Camera di Commercio di RE)
Автор: Cortocircuito Associazione
Загружено: 2012-09-03
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QUI LA NOSTRA VIDEO-INCHIESTA SUL PROGETTO TAV DI REGGIO: http://www.cortocircuito.re.it/inchie...
Per la prima volta, Enrico Bini racconta in modo dettagliato quello che lui definisce «il suo primo contatto con la malavita organizzata in Emilia». Ci troviamo nel cantiere del Treno ad Alta Velocità di Reggio Emilia. Dal 2001 al 2005. E Bini, non ancora presidente della Camera di Commercio di Reggio, ricopriva il ruolo di responsabile commerciale di Transcoop. Il general contractor Cepav Uno gli aveva assegnato la gestione del trasporto degli inerti e del movimento terra nella tratta che va da Fontana di Rubiera a Ponte Taro. Ovvero tutta la linea Tav della provincia di Reggio Emilia.
«Sono entrato in contatto racconta Bini con personaggi che sono arrivati a Reggio proponendosi con prezzi interessanti e con una grossa disponibilità di mezzi. Nella tratta in cui ho lavorato operavano da 120 a 130 camion al giorno». E poi un giorno «da Bologna (dalla procura, ndr) ci è arrivato l'ordine di staccare un'impresa che era arrivata a Reggio con una quindicina di mezzi perché era sotto inchiesta per infiltrazioni mafiose. E questa società operava nel cantiere reggiano della Tav già da un anno e mezzo».
Roberto Saviano il 6 marzo 2012 su Repubblica scrisse: "A Reggio Emilia l'Alta Velocità è stata il volano per far arrivare una sessantina di cosche che hanno iniziato a egemonizzare i subappalti nell'edilizia in Emilia Romagna".
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Intervista di CORTOCIRCUITO, giornalino studentesco di Reggio Emilia. Per info: http://www.cortocircuito.re.it
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