WOJTHERION - Fata Civetta Bianca

“Fata Civetta Bianca” – versione italiana

Strofa I
Nel cuore della foresta, dove la luna brilla lieve,
ho visto la sua figura — sembrava camminare dentro un sogno d’argento.
Sulle ali del silenzio, chiara come neve nella notte,
portava le carte del destino che solo pochi possono conoscere.
Nei suoi occhi viveva il tempo e mondi di epoche lontane,
dove ogni sussurro suonava come un’eco di antica sapienza.
Si fermò quando udì la mia richiesta, tremante:
«Mostrami la verità… dimmi chi devo diventare».

Ritornello
E lei sussurrò:
«Il tuo cammino si sta ancora formando,
ti elevi dalle ceneri — anche se la tua ombra resta immobile.
Non temere il fuoco — la sua forza illuminerà la tua via.
Brucia soltanto le ombre che un tempo ti hanno smarrito».
La Fata Civetta Bianca avvolse la mia anima nelle sue ali.
«In ogni simbolo dei tarocchi la tua essenza rimane intatta e piena.
Se avrai il coraggio di vederlo, la tua alba risplenderà —
perché il destino non vuole ferirti… ti chiama a rialzarti».

Strofa II
Distribuì le carte — e una luce tagliò la notte.
Sul tavolo di legno danzavano i fili del destino umano.
Il Matto attendeva, il Mago tracciava il suo segno,
e la Torre tremava sotto il peso dei significati antichi.
«Ciò che hai perduto tornerà in una nuova forma.
Ciò che hai amato vive in ogni tempesta.
Anche se il tuo cammino è fatto di prove profonde e immense,
ti conduce verso la luce… e alla fine non sarai solo».

Ritornello
«Il tuo cammino si sta ancora formando,
ti elevi dalle ceneri — anche se le tue notti continuano.
Non temere il fuoco — esso mostra la direzione.
Brucia soltanto le ombre che ti allontanavano dal tuo destino».
La Fata Civetta Bianca abbracciò la mia anima.
«In ogni simbolo dei tarocchi sei completo.
Se avrai il coraggio di vedere la verità, la tua luce sorgerà con l’alba.
Perché il destino non vuole ferirti… ti chiama a ritornare a te stesso».

Allora il vento sollevò la polvere sopra i pini oscuri,
e la sua voce ruppe il silenzio come un segno runico:
«Ricorda, viandante — il tuo destino non è una catena.
È lo specchio dell’anima che si libera dal dolore.
Non chiedere al mondo dove andare —
chiedilo al tuo cuore, perché già lo sa».

Strofa III – Culmine

L’ultima carta cadde lieve, come una stella che scivola dal cielo.
Era il Sole, che diceva: «È qui il tuo posto».
Non temevo più il fuoco nel mio petto.
Vidi la verità — che la luce era sempre stata dentro di me.
Lei spiegò le ali e scomparve in un soffio di vento…
«Ora capisci — questa forza era tua fin dall’inizio.
E se un giorno ti perderai di nuovo nelle tempeste delle ferite passate,
guarda il cielo — la mia voce ti guiderà da lontano».

Ritornello Finale

«Il tuo cammino si sta ancora formando,
anche se l’ombra ti segue — sei nato dalla luce e dalla tua stessa volontà.
Il fuoco nel tuo cuore apre ogni porta
e solleva i sognatori più in alto che mai».
La Fata Civetta Bianca — guardiana della notte e dell’aurora —
trasforma i silenziosi simboli dei tarocchi in un canto vivo.
E se un giorno tutto sembrerà affievolirsi
e la tua speranza diventare fragile —
il tuo destino rinascerà ancora…
insieme a me.


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