Liguria di Ponente- Borghi Antichi- Bajardo- Valle Armea HD
Автор: grazia video
Загружено: 2019-03-18
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Bajardo si trova nell'entroterra imperiese, 10 chilometri a nord di Sanremo e undici a nord di Ospedaletti, oltre il Passo Ghimbegna, ad un'altitudine di 901 metri.
Bajardo, posizionato su uno dei tanti crinali delle montagne delle Alpi Marittime all'apice della Val Nervia, è un borgo rurale che presenta molti aspetti ambientali ed architettonici tipici della Liguria: case in pietra, vicoli stretti tra le alte case collegate tra loro da archi.
Scarsamente abitato.
I suoi cittadini sono in maggior parte anziani, infatti pare sia il Comune imperiese con il minor tasso di natalità.
Il territorio è composto principalmente da coltivazioni di olivi, (qualità taggiasca di montagna) vigne e castagneti.
Da qualche anno si stà estendendo la coltivazione della lavanda per la distillazione dell'estratto.
Il primo nucleo di Bajardo (o “Baiardo”), risalente al primo millennio a. C., fu luogo di culto per i Druidi, sacerdoti celti che vi eressero numerosi obelischi in pietra, alcuni dei quali tuttora visibili. Ai Celti si affiancarono i Liguri intorno al VII secolo a. C., quindi gli Iberici ed i Greci che qui iniziarono a coltivare viti ed ulivi. La comparsa dei Romani si ha solo nel III secolo a. C. Furono loro a trasformare il sistema difensivo druido in fortezza, di cui oggi ancora se ne intuiscono le originarie fattezze.
Per quanto riguarda il periodo medievale, intorno al 1250 Bajardo divenne possesso dei marchesi di Clavesana. Pochi anni dopo però, le sempre più aggressive pressioni genovesi indussero Pietro Di Ceva e la marchesa Veirana a cedere questo possedimento al governo della repubblica marinara. L'atto di acquisto di Bajardo, con annessi diritti e prebende, fu stilato a Genova il 24 novembre 1259 al prezzo di 2.300 lire genovesi per mano del capitano del popolo Guglielmo Boccanegra. Da quel giorno Bajardo passò sotto la giurisdizione della Podesteria di Triora. Solo nell'Ottocento il territorio divenne proprietà del Regno di Sardegna.
Il borgo fu quasi interamente distrutto dal terremoto del 27 febbraio 1887. Crollolanche la copertura dell'antica chiesa di San Nicolò, costruita sui resti di un tempio pagano sacro al dio Abelio. 226 persone persero la vita. Si trovavano dentro la chiesa in quel giorno di mercoledì delle Ceneri.
Nel giorno di Pentecoste, a memoria delle proprie origini celtiche, nel borgo di Bajardo si tiene ogni anno la “Festa della Ra Barca”, unica cerimonia non religiosa della provincia di Imperia. I giovani del paese, con la sola forza delle braccia, erigono un pino, abbattuto la notte precedente e portato nel centro del borgo. Il fusto del sempreverde simboleggia l'albero maestro d'una nave. Terminato l'innalzamento viene intonato un antico, malinconico canto, che rievoca una tragica storia d'amore. Una settimana dopo la domenica di Pentecoste, il pino viene battuto all'asta come simbolo di fortuna e felicità.
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