Trekking 15,7 km ad anello Montebello (la storia di Azzurrina) e la giungla dei castagni 09-11-2025
Автор: Maury Segurini
Загружено: 2025-11-12
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Un percorso affascinante tra boschi, crinali e panorami d’autunno, da affrontare con calma e curiosità, tra sentieri immersi nella natura e castagni secolari. 🌰
🏰 Al termine, per chi lo desidera, visita al castello di Montebello, tra storia e mistero di Azzurrina !
Da una storia vera.
Figlia di un certo Ugolinuccio o Uguccione, feudatario di Montebello nel 1375, fu la protagonista di un triste fatto di cronaca.
Era il 21 giugno di quel lontano anno quando, nel nevaio della vecchia Fortezza, la bimba scomparve e non venne mai più ritrovata.
La penna di un raccoglitore di storie del XVII secolo fermò così, su carta, il lungo volo di quella che, ormai, era già una leggenda: Azzurrina.
Da qui dunque deriva il soprannome di Guendalina e la sua suggestione, da un ‘vero’ fenomeno che, se visto più da vicino, si scopre risultato di una tinta venuta male, perché la bambina nacque, in realtà, con occhi azzurri e capelli bianchi: albina.
La diversità dell’altro è una cosa che non di raro spaventa l’uomo, oggi come un tempo. Il sospetto poi, portato all’estremo, conduce a volte, a credere in estremi rimedi. Eliminare il diverso e con esso ciò che rappresenta, può essere visto come una soluzione.
Fu allora, per difendere (o nascondere) la figlia che i genitori le tinsero i capelli, ma il bianco dell’albinismo non trattiene il colore, reagisce al pigmento diventando azzurro. Ecco spiegato lo ‘strano’ caso e l’appellativo ad esso legato.
Eppure, il fascino che ancora esercita sui molti visitatori del Castello, sui produttori di trasmissioni televisive, sui semplici curiosi, rimane riposto nell’arcano.
Cosa spinge tanta gente a percorrere le tortuose strade della millenaria rupe, per giungere in fine alla Rocca di Mons Belli?
Per scoprirlo riprendiamo il nostro manoscritto seicentesco e continuiamo a leggere...!
Siamo nel 1990, il Castello è aperto a Museo da appena un anno, ciononostante, la leggenda è già di dominio pubblico. C’è chi si schiera subito a sostenerla ciecamente, chi la contesta, molti la temono, altri la deridono, ma tutti ne parlano.
Allora, il 21 giugno di quell’anno, tecnici del suono interessati a tali episodi effettuano le prime registrazioni. Le apparecchiature sono sofisticate. Tutte le frequenze vengono incise. In sede di studio si procede all’ascolto: tuoni, uno scrosciare violento di pioggia, poi... un suono.
La leggenda continua a stupire studiosi e ricercatori, si aggiungono immagini negli anni successivi e le ricerche continuano...
Ai turisti in visita alla Rocca vengono fatte ascoltare tutte le registrazioni. Le reazioni rimangono tuttora le più diverse, se non addirittura contrastanti. Ad alcuni sembra un pianto di bambina, ad altri una risata, molti dicono di sentirci una voce, di distinguerci una parola, tanti altri sostengono di non sentirci né più né meno che vento e pioggia nel temporale.
Lasciando libera l’interpretazione, vi invitiamo al Castello, affinché anche voi possiate formarvi un personale giudizio.
Ringrazio (Dai cun e trek) con tutti i camminatori 🥾 di questo meraviglioso ed allegro gruppo 🤝
Buona visione 👀 🎞 a tutti 🙋♂️
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