Educazione sessuo-affettiva, la protesta di studentesse e docenti: "Insegnamento in pericolo”
Автор: CorriereUniv
Загружено: 2025-11-26
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Hanno tanto da dire ma non vogliono farsi riprendere in volto le docenti in presidio di fronte il Ministero dell'istruzione e del Merito di Roma, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La manifestazione, indetta da "Non una di meno" e "Cattive maestre" si è tenuta ieri sera davanti al Ministero dell'Istruzione e del Merito per protestare contro il consenso dei genitori all'insegnamento dell'educazione sessuo-affettiva nelle scuole come vorrebbe la riformare Valditara.
"Siamo qua come docenti. Ed è il motivo per cui chiedo di non essere inquadrata - spiega un'insegnante - noi docenti subiamo quotidianamente il timore di ripercussioni sul posto di lavoro proprio per esprimere il nostro libero pensiero. Pensiamo che l'attacco all'educazione sessuo-affettiva sia proprio un attacco alla libertà di insegnamento, ma non solo, anche alla libertà di formazione e di autodeterminazione delle studenti".
Insieme a loro studentesse e studenti di licei e università. Dal ddl Valditara al ddl Gasparri, chiedono di rivedere le normative che riguardano l'educazione sessuo-affettiva: “Il governo propone un'idea di scuola che proibisce l'educazione sessuo-affettiva o la subordina al consenso informato della famiglia, mette sotto attacco le identità delle persone trans e le patologizza”.
“In un momento in cui i femminicidi sono all'ordine del giorno - spiegano - e le statistiche ci restituiscono dei dati che vedono coinvolte sempre di più giovanissime e giovanissimi, pensiamo che sia fondamentale educare sin dall'infanzia al rispetto delle differenze e soprattutto alla capacità di consapevolezza del proprio corpo, delle proprie emozioni e dell'autodeterminazione”.
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