Livorno, 6 Giugno 2025 - In visita all'Amerigo Vespucci

Livorno, 6 Giugno 2025 – L’Amerigo Vespucci incanta il porto tra vele, storia e orgoglio italiano

Livorno, C’è un giorno, tra i tanti, in cui la storia si fa presente.
E oggi, 6 giugno 2025, Livorno ha vissuto uno di quei momenti sospesi nel tempo, in cui bellezza, tradizione e orgoglio si fondono nel cuore pulsante della città portuale.

A solcare le acque e accendere lo stupore è lei: l’Amerigo Vespucci, la nave scuola a vela più bella del mondo, gioiello senza tempo della Marina Militare Italiana, in sosta nel porto di Livorno all’interno del suo giro del mondo.

Un tour planetario che la vede ambasciatrice di italianità, di eccellenza navale, di valori senza tempo.

Costruita nel 1930 presso i Cantieri di Castellammare di Stabia e varata il 22 febbraio 1931, la Vespucci è un veliero a tre alberi con armamento velico a nave: 54 metri di alberatura, 26 vele, 101 metri di lunghezza per una superficie velica complessiva di oltre 2.600 m².

Ma più ancora dei numeri, è il suo aspetto a lasciare senza fiato: lo scafo nero con strisce bianche, simbolo delle antiche fregate a vela, le rifiniture in ottone lucido, i ponti in teak profumato, il timone in legno massiccio. Una bellezza d’altri tempi che resiste, viva, nel XXI secolo.

Sul ponte, ordinati e fieri, i giovani cadetti della Marina Militare si sono presentati alla cittadinanza in alta uniforme, salutando con rispetto una città che da sempre ha il mare nel sangue. Oggi non era solo una tappa: era un ritorno a casa, in uno dei porti più simbolici del Mediterraneo.

A rendere il momento ancora più solenne, un’esibizione aerea mozzafiato: tre paracadutisti della Brigata Folgore hanno solcato i cieli sopra il porto, librandosi con precisione acrobatica e facendo sventolare in aria i simboli della Patria: la Bandiera Tricolore, quella dell’Esercito Italiano, e l’emblema della Folgore. Un’immagine che resterà nel cuore di chi c’era: cielo, vento e identità che si incontrano in un gesto di altissimo valore simbolico.

Tra gli applausi e le emozioni del pubblico — famiglie, scolaresche, appassionati e veterani — si respirava un sentimento di fierezza collettiva. La Vespucci non è solo una nave: è un monumento vivente, una cattedrale galleggiante del sapere nautico, dove tradizione e innovazione convivono.

Ancora oggi, a quasi un secolo dalla sua nascita, forma i futuri ufficiali della Marina con una filosofia che affonda le radici nel tempo e nello spirito marinaro più autentico.

Il suo motto, inciso nel cuore di chi la serve, risuona tra le banchine e le onde:

Non chi comincia, ma quel che persevera.

Una lezione eterna. Un monito per il presente. Un orgoglio per l’Italia intera.