8 Dicembre il 8 passo EBBE IL MANDATO DAL CREATORE DI METTERE IN SALVO LE SORTI DELL'UMAN GENERE
Автор: Pbro Marcelo Paredes
Загружено: 2025-12-07
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LA REGINA DEL CIELO NEL REGNO DELLA DIVINA VOLONTÀ EBBE IL
MANDATO DAL SUO CREATORE DI METTERE IN SALVO LE SORTI
DELL'UMAN GENERE.
L'anima alla divina Mandataria:
Eccomi a te, Mamma Celeste. Mi sento che non so stare senza della mia cara Mamma;
il mio povero cuore è irrequieto, ed allora me lo sento in pace, quando sto nel tuo grembo
come piccola piccina, stretta al tuo Cuore, per ascoltare le tue lezioni. Il tuo dolce accento
mi raddolcisce tutte le mie amarezze, e dolcemente mi lega la mia Volontà; e mettendola
come sgabello sotto la Divina Volontà, mi fa sentire il suo dolce impero, la sua vita, la sua
felicità.
Lezione della Celeste Mandataria:
Figlia mia carissima, sappi che ti amo assai; fidati della Mamma tua, e sii sicura che
riporterai vittoria sulla tua volontà. Se tu mi sarai fedele, io prenderò tutto l'impegno su
di te, ti farò da vera Mamma; perciò, ascolta ciò che feci per te presso l'Altissimo.
Io non facevo altro che portarmi sulle ginocchia del mio Padre Celeste. Io ero piccina,
non nata ancora; ma il Voler Divino, di cui io ne possedevo la vita, mi rendeva accessibili
le mie visite al mio Creatore. Per me tutte le porte, le vie, tutte erano aperte, né io avevo
timore e paura di Loro. La sola volontà umana mette paura, timore, sfiducia, e mette
lontana la povera creatura da Colui che tanto l'ama e che vuol essere circondato dai suoi
figli. Sicché se la creatura ha paura e teme, e non sa stare come [da] figlia a Padre col suo
Creatore, è segno che la Divina Volontà non regna in lei, e perciò sono [queste creature]
le torturate, le martiri della volontà umana. Perciò, non fare mai la tua volontà, non voler
torturarti e martirizzarti da te stessa, che è il più orribile dei martirii, senza sostegno e
senza forza.
Quindi, ascoltami: io mi portavo nelle braccia della Divinità; molto più che mi
aspettavano e facevano festa nel vedermi. Mi amavano tanto che al mio apparire
versavano altri mari d'amore e di santità nell'anima mia. Non mi ricordo mai di essermi
partita da Loro, senza che non mi aggiungessero altri doni sorprendenti.
Onde, mentre stavo nelle loro braccia, io pregavo per l'umano genere; e molte volte,
con lacrime e sospiri, piangevo per te, figlia mia, e per tutti. Piangevo per la tua volontà
ribelle, per la tua triste sorte di vederti messa nella schiavitù di essa, che ti rendeva
infelice. Vedere infelice la figlia mia mi faceva versare lacrime amare fino a bagnare le
mani del mio Celeste Padre col mio pianto; e la Divinità, intenerita dal mio pianto,
continuò a dirmi:
“Figlia nostra diletta, il tuo amore Ci lega, le tue lacrime smorzano il fuoco della Divina
Giustizia, le tue preghiere Ci tirano verso le creature, che non sappiamo resistere; perciò
diamo a te il mandato di mettere in salvo le sorti del genere umano. Tu sarai la nostra
mandataria in mezzo a loro. A te affidiamo le loro anime; tu difenderai i nostri diritti,
lesi per le loro colpe; starai in mezzo, tra loro e Noi, per aggiustare le partite d'ambo le
parti. Sentiamo in te la forza invincibile della nostra Volontà Divina.
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