ANIMA - HOMO VIVO - VALERIA CIMÒ

Da HOMO VIVO, ultima monografia dell'autrice Valeria CImò.

Anima

Affinché possano cantare
Ut quaent laxis

Anima non arriva ne parte
Forse lieve la investe
Il vento e la libertà

Anima muore tutte le sere
Viva la tua paura
Se così se ne andrà

Il primo demone l’hai già incontrato
Lo chiami col nome che ti ha spaventato:
Paura guarda e sputa dice “non ce la puoi fare”
Per questo guardi sempre dov’è che vuoi arrivare.


Anima alla fine dell’inferno
Da dove stai cominciando
Lei ti aspetterà

Anima gode di ogni tuo giorno
Eterno volo in ritorno
Scansa le tue ovvietà

Paura poi sentenzia “ti lasceran da solo”
E lì dovrai rispondere “ è adesso che Io Sono”
Paura scalcia forte dice “ il tuo tempo è mio”
Ma non sei un animale che teme morte e oblio.

Anima conosce le apocalissi
Son garbugli non visti,
Sbiadite modalità

Anima conosce ogni tua eclissi
Son lucenti riflessi,
Ardenti immortalità.

E ancora lei sussurra “nessuno ti ha compreso”
Invece amor ritorna comunque ciò che hai reso
Insite “tu di certo sarai abbandonato”
Ma del tuo volo il mondo ben sai che ne ha gioito

Anima rifugge dai tuoi non detti
Immorali sequestri
Per colui che verrà

Anima prende i luoghi previsti
Non che poi li conquisti
È un fatto di spontaneità.

Homo vivo è rinato.
Ha visto i suoi demoni, li ha trasformati,
Ha conosciuto i suoi archetipi e c’ha giocato.

Homo vivo è uscito dalle finzioni e si è incoronato Reale.

Homo vivo è un indigeno che conosce la natura
del genere, dell’effetto, del ritmo, della vibrazione,
della corrispondenza, del pensiero.

Il suo intento è chiaro, creativo, cosciente, equilibrato.
Il suo unico lavoro è la vita.

È stato scritto durante un travagliato percorso nel tentativo di emanciparmi giuridicamente dal sistema, fino a poi approfondire con maggior riguardo una indagine esoterica su tutti i rituali simili a quello giuridico che imprigionano l’uomo come fosse un feticcio da torturare.

In perfetta continuità con la ricerca attuata sul tamburo, il grande guaritore sciamanico,
mantengo il ludico e l’esorcistico, il primo come mantenimento della salute spirituale, il secondo come l’azione che dissolve
il problema.

Un viaggio in ottave dove i sette brani corrispondono ad una scala diatonica, di tono in tono, cosi come voluta da Guido d’Arezzo, capace di rimetterci in stato di verità e sciogliere gli inganni per cantare le meraviglie del creato.

Una progressione per arrivare al salto di ottava che trasforma i demoni in angeli, gli angeli in archetipi, gli archetipi in leggi naturali, le leggi in arti, le arti nello stato della fonte detta Uno.



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