Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? di Paul Gauguin | Il capolavoro di Tahiti [ANALISI]

Un paradiso tropicale con numerosi personaggi, tutti in posizioni diverse. Quest’opera di Gauguin ambientata a Tahiti ci racconta di una storia che sembra lontana. Ma in realtà non è così lontana. Ci sta raccontando infatti di noi, delle nostre vite e di quelle domande che almeno una volta, anche solo per caso, ci siamo fatti. Oggi scopriamo il capolavoro di Gauguin dal titolo “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” del 1897.

I corpi in quest’opera come in altre dello stesso genere sono solidi e sensuali e i colori molto intensi e accesi. In parte sono ispirati a questi luoghi lontani e in parte sono immaginari. Come altri dipinti di Gauguin anche questo racconta una storia. In questo caso il ciclo della vita. E lo si intuisce già dal titolo composto da alcune delle più importanti domandi esistenziali di sempre: Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?

L’opera si legge da destra verso sinistra e le figure rappresentano ognuna un diverso stadio della vita. Il ciclo inizia in basso a destra con un bambino che dorme e finisce sulla sinistra con una donna anziana accompagnata da un uccello.

Questo, inoltre è uno dei lavori più significativi anche e soprattutto per l’uso del colore. I colori qui possono essere definiti saturi, che è un termine che viene usato sia in arte che in fotografia per definire una tono di colore puro quindi senza uso eccessivo nè di bianco né di nero al suo interno. Inoltre, le figure sono definite da contorni scuri e lineari e creano quindi una composizione generale quasi piatta e astratta. Una composizione che è molto influenzata dalla pittura giapponese, come per altri artisti del periodo per esempio Van Gogh.

Il contrasto e l’accostamento dei colori in questa come in altre opere di Gauguin non è affatto casuale. L’artista utilizza vicini i verdi e i blu per la natura a contrasto con il giallo oro dei corpi. Il colore infatti non solo aveva una funziona sensuale e decorativa, ma era anche usato per suggerire ed esprimere emozioni.

Gauguin considera questo dipinto che è ricco di simbolismo e riferimenti mitologici, il culmine della sua opera. Dimostra l’uso radicale del colore e della forma che lo hanno reso così influente, agevolando la strada agli espressionisti e all’arte astratta.

Il bambino sulla destra rappresenta il punto di inizio della rappresentazione, il primo stadio del ciclo della vita. E sempre sulla destra in secondo piano Gauguin rappresenta con un contrasto di blu e verde con il giallo, il paesaggio di Tahiti. Un paesaggio naturale fatto di rami e alberi dalle forme curve. Un paesaggio che dà un senso di serenità e armonia a tutta la composizione.

Al centro dell’opera due figure vengono esaltate. Una di queste è una donna seduta di spalle che sembra mettersi la mano fra i capelli mentre ascolta con attenzione. E al centro quasi esatto dell’opera, un giovane sia alza per raccogliere della frutta e riempie in altezza tutta la composizione. Potrebbe essere simbolo all’interno del ciclo della vita dei piaceri della giovinezza.

In basso alla sua sinistra seduta e molto pensierosa c’è una ragazza con in mano uno dei frutti. Sta mangiando un mango ed è circondata da due gatti bianchi. Probabilmente è la protagonista della seconda parte dell’opera che viene identificata con la seconda domanda del titolo “Chi siamo?”

La presenza di sculture e divinità di Tahiti nelle opere di Gauguin di questo periodo è molto diffusa. La divinità rappresentata in questo caso però è differente e presente solo in un’altra opera di Gauguin nel Giorno di Dio del 1894. Si tratta della divinità del mondo ultraterreno che era per questo intagliata e dipinta di blu.

Seduta all’estrema sinistra dell’opera a concludere il ciclo c’è una donna anziana con la pelle più scura. Vicino a lei una giovane donna bella e sensuale. La donna anziana è accovacciata quasi come se stesse uscendo dall’opera. Sta forse aspettando la fine della sua vita. E accanto a lei un uccello bianco a simboleggiare quel momento che è sconosciuto per tutti noi del passaggio dalla vita alla morte.

Infine un ultimo particolare si trova in alto a sinistra. Il titolo dell’opera Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? è arrivato infatti a noi grazie all’iscrizione nel dipinto. In alto a sinistra in francese possiamo leggere queste tre domande scritte da Gauguin.

00:00 Intro
00:34 Tema
02:03 Colore
03:17 Dettagli
06:54 Gauguin
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