Com'era difficile sopravvivere all'inverno nel Medioevo?

Com'era difficile sopravvivere all'inverno nel Medioevo?

L'inverno medievale era stagione della morte dove intere comunità lottavano per sopravvivere. Da novembre a marzo significava fame progressiva - le scorte di cibo accumulate in autunno finivano a gennaio e la gente iniziava a morire lentamente di stenti. Il pane veniva razionato rigorosamente, una pagnotta doveva durare settimana intera. Quando finiva anche quello, mangiavano cortecce d'albero bollite, radici congelate e paglia ammollata.Il freddo uccideva tanto quanto la fame. Le capanne senza riscaldamento adeguato diventavano tombe gelate - anziani e bambini morivano congelati nel sonno. Il fuoco doveva bruciare costantemente ma la legna finiva rapidamente. Famiglie sceglievano chi sacrificare quando scorte finivano - i più deboli venivano lasciati morire per salvare i forti. Le malattie proliferavano: polmonite, dissenteria da cibo contaminato, tifo negli spazi chiusi sovraffollati.I lupi affamati attaccavano villaggi isolati dalla neve - bambini e animali venivano divorati. Nessun commercio, nessun aiuto esterno per mesi. I villaggi perdevano regolarmente 10-30% popolazione ogni inverno rigido. Le "Piccole Ere Glaciali" (1300-1850) resero inverni ancora più mortali - fiumi congelavano completamente, raccolti fallivano per anni, carestie di massa. Sopravvivere all'inverno medievale era roulette russa dove fortuna decideva chi vedeva la primavera.

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