Parco Archeologico Antica Norba - shooting film drone DJI - ancient Roman city Norba (Norma) ITALY
Автор: Gabriele Nicosanti - Video Maker
Загружено: 2021-05-30
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L’antica città di Norba si impone nel paesaggio per la spettacolare posizione che dall’alto dei Monti Lepini domina la Pianura Pontina, con uno strapiombo di circa 500m. Norba appare nelle fonti antiche all’inizio del V secolo a.C.: Livio (storico del I secolo a.C.) ricorda come vi fu inviata una colonia “affinché fosse una roccaforte nel territorio pontino”. Non fu lunga la vita della città: nell’81 a.C., Norba, che aveva assunto le parti di Mario durante la Guerra Latina, fu presa dalle truppe di Silla. I suoi abitanti preferirono suicidarsi e incendiare la città piuttosto che cadere nelle mani del nemico. Questi tragici eventi hanno consegnato una città in larghissima parte ferma a quei tempi.
LE MURA
Di forte impatto visivo sono le imponenti mura in opera poligonale realizzate con grandi blocchi in calcare, montati l’uno sull’altro senza uso di calce, che cingono la città per un percorso di circa 2,5 km. L’accesso al Parco Archeologico avviene oggi attraverso Porta Maggiore, la più monumentale rispetto alle altre tre porte: Porta Ninfina, Porta Serrone di Bove e Porta Signina, ubicate in punti strategici per il collegamento con il territorio circostante. L’area urbana mostra un impianto ortogonale, sc andito da assi stradali che si incrociano creando una serie di isolati destinati ad uso residenziale.
LE CASE
Le case presentano la pianta canonica di età repubblicana con atrio caratterizzato da una vasca centrale (impluvio) per la raccolta delle acque piovane che confluivano dal tetto parzialmente scoperto e inclinato verso l’interno (compluvio). Una cisterna sottostante permetteva l’approvvigionamento idrico, indispensabile in ogni casa, data la mancanza in città dell’acquedotto. Nell’atrio e nei due spazi aperti della casa (ale) si svolgevano le principali funzioni domestiche. Alle altre stanze si accede attraverso grandiose soglie in calcare: le piccole stanze da letto (cubicola) si trovano di lato; sul fondo si dispone la stanza da pranzo (triclinio) e di ricevimento (tablinio); cucina, dispensa e latrina potevano avere varie ubicazioni. Le stanze di rappresentanza sono pavimentate in cocciopesto, talvolta con disegni geometrici, mentre le pareti sono rivestite con intonaci di colore bianco, talvolta con pannelli per lo più rossi. Alcune case si sviluppano su due livelli dividendo la zona residenziale dalle cantine e dagli orti§; scale interne collegano alcune case tra loro. A volte un passaggio interno permette di accedere dalle case direttamente nelle botteghe ubicate lungo le strade e caratterizzate da un ingresso con porte scorrevoli.
LE STRADE
Della città sono stati rimessi in luce circa 2 ettari su 44 complessivi, anche grazie al lavoro degli archeologi della Seconda Università degli Studi di Napoli che hanno privilegiato lo scavo delle strade straordinariamente ben conservate, parte integrante del percorso di visita. Le strade sono tutte pavimentate con basoli in calcare bianco, affiancate da marciapiedi su entrambi i lati e con fogne sottostanti ancora oggi funzionanti. Due gli assi principali scavati fino ad oggi con le relative traverse, sulle quali affacciano le case (domus) e le botteghe (tabernae).
GLI EDIFICI PUBBLICI
Quasi al centro della città vi sono le terme, costruite in opera incerta poco prima della distruzione di Norba, tra la fine del II secolo e l’inizio del I a.C. A monte di questo edificio si sviluppano una serie di terrazzi in opera poligonale, uno dei quali doveva accogliere il Foro.
Diversi i templi che sorgevano nella città. Sulle due colline più pronunciate, convenzionalmente chiamate Acropoli Maggiore e Acropoli Minore, si impostano edifici sacri: sulla prima un tempio dedicato a Diana, circondato da un portico; sulla seconda due templi, dei quali si ignora a chi fossero dedicati. Il santuario di Giunone lucina, caratterizzato da tempio con annesso un portico, si dispone nell’area meridionale della città e domina dall’alto la piana pontina.
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