Verbi percettivi e dialoghi. Come, quanto e quando usarli? [Rotte Narrative]

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Sentì, vide, percepì, gustò... sono solo alcuni esempi di verbi percettivi comunemente utilizzati quando si vuole descrivere l'universo di percezioni di un portatore di punto di vista in narrativa.

Sembrano parole normali, che danno supporto all'immersività e ci permettono di calarci all'interno della storia per vederla e sentirla attraverso i sensi dei protagonisti.

In fin dei conti, se vogliamo fare nostro il famoso principio di buona scrittura "show, don't tell" è proprio questo tipo di immersione che dobbiamo ricercare, no?

A un'analisi superficiale della questione, verrebbe da rispondere di sì, su tutta la linea. Ma è davvero così?

Nel video di oggi, Livio Gambarini spiega quali siano le insidie a tratti anti intuitive dei verbi percettivi e come questi siano in molti casi dei campanelli di allarme del tell.

In chiusura di video, si arriva anche alla riflessione su quanta percentuale di dialoghi sia ottimale in un testo narrativo. Si sente spesso dire che il 25% di un buon testo narrativo debba essere composta da dialoghi, al contempo ci sono scuole di pensiero che dicono che questa percentuale sia il 33%, altri ancora il 50%.

C'è una regola anche per questo o, come spesso capita, non c'è una risposta giusta a livello universale?