STILE, COLORI E FORME: VALORIZZATI CON CONSAPEVOLEZZA

IL POTERE DEL CONTRASTO

(E del perché “sta bene” non basta mai.)
Lo vedo ogni giorno: uno scatto ben composto, un volto armonioso, un make-up tecnicamente perfetto… ma qualcosa stona. O meglio: manca.

E spesso, quel “qualcosa” è il contrasto. Non quello a caso — quello pensato, studiato, bilanciato tra luce e ombra, caldo e freddo, satinato e opaco.

Per capirlo bisogna andare a scuola da Johannes Itten (che sì, insegnava alla Bauhaus, mica da Sephora) e ricordarsi che il colore non è mai neutro.
È relazione. È intenzione.
Un blu non è solo un blu: è un blu vicino a un’arancio. E lì esplode.

(E tu, che sei inverno profondo, lo puoi reggere. Se sei estate soft… non provarci nemmeno.)

💄 In ogni consulenza analizzo questo: non solo i colori che “ti stanno bene”, ma quelli che ti raccontano meglio.
Perché non basta avere un bel viso: bisogna sapere come farlo parlare nella lingua dell’immagine.

Come diceva Plotino,
“La bellezza non sta nelle cose, ma nello sguardo che sa coglierle.”

E io quello sguardo lo alleno da anni.
Con la fotografia, con il design, con la teoria dei colori… e anche con un paio di rossetti in borsa, sempre in palette.

Il contrasto giusto può accendere un volto, spegnere un eccesso, farti sembrare più fresca, più elegante, più vera.

Ma serve occhio.

E no, non quello dell’amica del gruppo WhatsApp.

📩 Vuoi capire che tipo di contrasto valorizza davvero il tuo volto? Scrivimi.
Ti mostrerò che la bellezza, come diceva Kant, non è un’opinione. È una composizione ben fatta.

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