Cinematic: ascensione sul bianco castello di rocce calcaree - Silentwind in Summer 2023
Автор: Lá dove spira Silentwind🌬️
Загружено: 2023-08-11
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Il Monte Salè (2630 mt) è situato nel Sud Piemonte: nel Vallone dell’Arma a circa metà strada tra il Monte Omo (2615 mt) ed il Monte Nebius (2600 mt). La sua Cima, di rocce calcaree, ricorda la struttura di Rocca la Meja (2831 mt).
E' una montagna delle Alpi Cozie: situata fra la Val Serour, diramazione del Vallone dell’Arma, e il Vallone della Madonna, in Valle Stura.
Montagna di roccia calcarea che nel versante della Val Serour presenta pareti vertiginose e frastagliate, con pendii più dolci nel versante opposto.
Il Monte Salè è il rilievo più elevato del massiccio contrafforte che s'insinua tra il Vallone dell’Arma e la Valle Stura.
La sommitá concede un'appagante estesa panoramica sui rilievi della media Valle Stura e sulla Val Maira, spaziando sulle Alpi Marittime e oltre ancora, verso il Monviso e una parte di Arco alpino.
La cima è di rocce sedimentarie, calcari del Giurese.
Il toponimo "Salé" ricorda l’attività della pastorizia. Localmente salè è l’alpeggio comprensivo dei piatti roccioni (salìou) usati per spargere il sale, ottimo integratore minerale per gli animali durante la stagione della monticazione.
Fra i vari modi di arrivare su questo monte:
io scelgo la via che attraversa il Vallone Nebius.
Cosí salendo sopra Vinadio: mi porto in auto sul fondo di questo vallone appartato, percorrendo la stretta rotabile asfaltata fino a Neraissa Inferiore. Proseguo fino a poco oltre Neraissa Superiore (con ultimo tratto sterrato) e parcheggio presso il rio, dove termina la strada. Alle prime luci dell'alba mi incammino: e quasi subito arrivo in vista dell'ex Rifugio Nebius, rimasto in stato di abbandono. Una volta attraversato un torrente verso destra seguo una traccia di sentiero (poco evidente all'inizio) che si inerpica sul lato sinistro idrografico del vallone. Per il grosso del tragitto questo sentiero redditizio tira molto: é ripido, spartano, a frangenti abbozzato, aspro e certamente faticoso. La camminata si fa sentire. Alla mia sinistra contemplo per tutto il tempo la scenografica costiera del Monte Nebius che degrada verso Sud-Est. Proseguendo a salire: in questa parte iniziale cammino presso il bordo di una grande morena con numerosi fenomeni erosivi a forma di fungo ("ciciu"). Il Vallone Nebius è caratterizzato da imponenti opere di regimentazione delle acque risalenti agli anni '30 del secolo scorso. Continuo a procedere, incontrando un gias distrutto dalle valanghe (detriti vari sul sentiero e nella gorgia): diretto verso l’evidente Colle Moura delle Vinche (2434 mt) che chiude il vallone. L’ultimo ripido pendio verso il colle lo supero seguendo i tornanti di un vecchio sentiero militare. Dal Colle Moura: procedo su dorsale attorniato da voli di rondini, fino al successivo Colle Serour (2430 mt), situato proprio sotto le pareti del Monte Salé. Bisogna ora puntare a Nord-Ovest su vaga traccia nel crinale erboso, seguendo dei paletti di legno: intercettando dopo poco la traccia evidente che conduce al Monte Salè. Questa, dopo aver risalito una china erbosa: si porta nel versante Ovest della montagna tagliandone con un lungo traverso il suo franoso versante occidentale, dove la traccia diviene un po' meno evidente. (da qui fino a sotto la vetta mi terranno compagnia colonie di stambecchi di ogni etá, osservandomi incuriositi dall'alto) Continuo in direzione di un paio di evidenti e grossi ometti posti su uno spallone panoramico: dove bisogna qui svoltare bruscamente a destra e risalire il soprastante pendio detritico, sormontato da alcuni torrioni, su traccia che punta ad uno sperone roccioso. La traccetta supera tale sperone per poi contornarlo verso destra: quindi procedo effettuando un traverso nel ripido pendio di fini detriti su esile traccia. Giunto alla base del ripido (e delicato) canalino finale, che trovo sulla sinistra: lo si rimonta fra erbetta, detriti e roccette... fino ad uscirne su di un colletto roccioso in cresta, dove piegando a sinistra mi porto velocemente in vetta al Monte Salè. Qui trovo ad attendermi una lignea croce occitana, con attaccato un contenitore per il libro di vetta. Gli ariosi aperti panorami a 360 gradi mi gratificheranno per le successive oltre 2 ore di permanenza sulla punta.
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come solido contrafforte maggiore
che crea la giunzione di tre valloni
solitario, isolato e placido ti stagli
o grande Monte: simile a castello
di enorme bianca roccia calcarea
frequentato da molti stambecchi
dall'alto dei tuoi torrioni sorvegli
quegli immensi territori attorno
con la tua monolitica presenza
somigli a un silente Regnante
mentre mi attendi sulla cima
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