MANCÒ TUTTO, SALVO IL VALORE Vita, morte e (soprattutto) miracoli militari italiani guerra sbagliata

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Un comune adagio nostrano ripete come l’Italia non abbia fatto i conti con la propria Storia. A vedere la continua bagarre ideologico-culturale con relative accuse di revisionismo o di nostalgia ciò appare del tutto vero. La realtà è, tuttavia, molto più complessa. Complice un persistente indirizzo politico di autoassoluzione e d’esaltazione delle imprese belliche italiane durante la Seconda guerra mondiale, le memorie dei reduci delle campagne di Grecia, d’Africa e di Russia hanno continuato a condizionare quella parte della storiografia nazionale, più interessata a discernere asetticamente le responsabilità politiche del fascismo dalla sciagurata gestione direttiva ed operativa delle Forze armate del Regno d’Italia nel periodo 1940-1943. Questo approccio consolatorio e vittimistico ha portato così al consistente perdurare di innumerevoli miti, posti alla base della rigenerazione di corpi e reparti militari nella democratica Repubblica italiana. Questo libro ha l’obiettivo di ragione sul valor militare espresso nella guerra fascista e capire quali margini tecnici possano essere valutati positivamente, andando a cogliere esempi concreti di uomini, sacrificati per la nobile causa della Patria.
Si arriverebbe così a comprendere meglio e a giustificare meno quel nazionalistico e sciovinistico orgoglio, che ancora oggi traspare non solo nell’acceso e contrapposto dibattito politico e giornalistico italiano, ma purtroppo anche in parte rilevante della pubblicistica nazionale, intenzionata a ripetere o addirittura rafforzare vecchi e dannosi cliché, tra l’altro smentiti abbondantemente dalla documentazione archivistica e da una seria storiografia, interessata alla ricostruzione dei fatti e non piuttosto alla persistente propaganda.
Questo nuovo libro intende, insomma, continuare nella consueta narrazione per biografie, operata dall’Autore e volta a disgiungere i fatti reali dalla banalizzazione del valor militare. Si offrono così altri esemplari profili militari, questa volta decorati per i fatti bellici del periodo 10 giugno 1940 - 7 settembre 1943. Il proponimento è quello di rappresentare su solide basi storiche gli avvenimenti e i loro protagonisti, contestando le mistificazioni a buon mercato di cui l’attualità editoriale è piena. Nelle conclusioni un’inedita e minuziosa analisi delle controverse fasi, che hanno portato il Parlamento italiano alla promulgazione della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino.
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