Echoes (Echi) - Claudio Bussei - Radicepura Garden Festival

Echoes
PARTNER: SERGIO TUMINO - HYD

Il caos non è semplice disordine, ma un terreno fertile da cui prende forma l’ordine. Nella memoria frammentata, i ricordi sconnessi si intrecciano in modi imprevedibili, rivelando significati profondi.

La disposizione delle piante e degli elementi nel giardino Echoes crea nuove relazioni e armonie che emergono da questa complessità. La memoria si presenta come un mosaico incompleto – un intreccio di frammenti sovrapposti e sfumati. In questo processo, i resti del passato riaffiorano nel presente, tessendo un racconto che è al tempo stesso intimo e collettivo. Ogni elemento del giardino – una pianta, una pietra, un sentiero – rappresenta un frammento di memoria, suggerendo che la storia è in continua evoluzione.
I visitatori sono invitati a esplorare e ricostruire il significato del giardino attraverso una riflessione attenta. I sentieri si incrociano e si separano, creando uno spazio che invita all’esplorazione e suscita un senso di disorientamento controllato. Le piante riflettono le emozioni legate a ogni ricordo, generando un gioco dinamico di sensazioni contrastanti. La mescolanza di flora autoctona ed esotica simboleggia l’incontro tra culture diverse. Le piante che fioriscono in tempi diversi evocano il fluire del tempo e il ritorno ciclico dei ricordi. In questo giardino, l’ordine non nasce semplicemente dal caos, ma dal viaggio attraverso esso. Il punto focale funge da guida, simboleggiando la ricerca di chiarezza nel tumulto, conducendo a una comprensione profonda di come elementi disparati si fondano in un’armonia perfetta.
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Echoes
PARTNER: SERGIO TUMINO - HYD

Chaos is not mere disorder, but a fertile ground from which order takes shape. In fragmented memory, disconnected recollections intertwine in unpredictable ways, revealing deeper meanings.

The arrangement of plants and elements in the Echoes garden creates new relationships and harmonies that emerge from this complexity. Memory appears as an incomplete mosaic – an interweaving of overlapping and faded fragments. In this process, remnants of the past resurface in the present, weaving a narrative that is both intimate and collective. Every element in the garden – a plant, a stone, a path – represents a fragment of memory, suggesting that history is in constant evolution.
Visitors are invited to explore and reconstruct the meaning of the garden through careful reflection. The paths intersect and diverge, creating a space that encourages exploration and evokes a sense of controlled disorientation. The plants reflect the emotions tied to each memory, generating a dynamic interplay of contrasting sensations. The blend of native and exotic flora symbolizes the encounter between different cultures. Plants that bloom at different times evoke the passage of time and the cyclical return of memories. In this garden, order does not simply emerge from chaos, but from the journey through it. The focal point serves as a guide, symbolizing the search for clarity amid turmoil, leading to a deeper understanding of how disparate elements merge into perfect harmony.