UN... "INSOLITO" NATALE D'ALTRI TEMPI

Lo definisco insolito, ma non perché Maurizio Antoniazzi e la sua associazione La verbena di Legnago siano dei matti. Anzi, tutt'altro.
Chi lo conosce, sa che Maurizio è un appassionato erborista, amante della natura e soprattutto grande conoscitore botanico delle ricchezze vegetali che crescono sugli argini dell'Adige.

Da anni si occupa di valorizzazione del patrimonio naturalistico di questo habitat ricco di sorprese, sfoggiando ogni volta una conoscenza di ognuna delle oltre 120 erbe che ha classificato al punto da saperti dire quando e come nasce e, soprattutto, a che cosa serve, esibendo in tal senso la profondità dei nonni, che con queste erbe si curavano.

Ma in viale Olimpia, dove si trova la sua grande sede pazientemente ristrutturata nel corso degli anni, non c'è solo la sintesi di questa sua passione. C'è molto di più, ed è un di più che in questo periodo ha trasformato in presepe, facendo letteralmente rivivere il museo della civiltà contadina che ha costruito raccogliendo oggetti e attrezzi antichi da amici, conoscenti e donatori volontari.

E così il presepe è diventato il pretesto per compiere un suggestivo salto nel passato, che permette di avvicinarsi ai mestieri del passato, quelli che di fatto, nel silenzio e nella progressiva marginalizzazione, hanno costruito l'Italia grazie ai nonni e ai nonni dei loro nonni.

E fuori, la Natività è stata allestita nell'area in cui Maurizio accoglie gli animali "scartati", ovvero abbandonati da aziende o famiglie perché diventati inutili per i motivi più svariati.

Insomma, visitare questo presepe vuol dire fare un'esperienza diversa, insolita per l'appunto, perché si materializza una sorta di fusione fra sacro e tradizione...

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