Tiro all'acciaio con Giva

Contenuto in collaborazione con il Gruppo GIVA

Nel laboratorio di Italfond, acciaieria del Gruppo GIVA tre campioni di metallo affrontano una delle prove più antiche e decisive dell’ingegneria dei materiali: la prova di trazione. È un test che somiglia a un tiro alla fune in cui ogni lega mostra la propria natura più profonda.

L’acciaio inox AISI 304, composto da ferro, cromo e nichel, è il protagonista silenzioso della vita quotidiana: pentole, posate, lavelli e cucine industriali. Non è il più forte, ma il più duttile. Sa piegarsi senza spezzarsi, mantenendo la sua brillantezza e igienicità.

L’acciaio duplex F51, con ferro, cromo, nichel e molibdeno, rappresenta invece il compromesso perfetto: due strutture, austenitica e ferritica, che si combinano per garantire il doppio della resistenza meccanica e una tenuta eccellente contro la corrosione. È il materiale delle ringhiere affacciate sul mare, delle piscine e degli impianti offshore.

Poi c’è la superlega 718, una superlega a base di nichel, cromo e ferro, capace di resistere fino a 700 °C. Qui non si parla più di cucine o arredi, ma di motori aeronautici, turbine a gas e razzi spaziali. È la lega che regge dove tutto il resto cede.

Quando la macchina di prova tende i tre campioni, i risultati raccontano tre storie diverse.
Capire come e perché un materiale si comporta in un certo modo non è solo una questione tecnica: è il primo passo per innovare. Dietro ogni applicazione, dalla forchetta di casa al motore di un aereo, c’è una lega perfettamente calibrata tra forza, flessibilità e resistenza.