Ricetta e tradizione del Ti’Punch cocktail ufficiale di Martinica...
Автор: Bevi con Fra
Загружено: 2018-05-05
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#TIPUNCH #STORIADEICOCKTAIL #PUNCH Siamo nella piccola e rurale isola di Martinica ex colonia Francese e patrimonio culturale e archeologico del mondo del rhum che vi si produce dal 1600 e dove dal 1996 è stata istituita la Denominazione di Origine Controllata per quello prodotto sull’isola che deve attenersi a severe rigide regole. Il rhum consuma soprattutto sotto forma di un cocktail: il TI’ PUNCH piccolo punch, Ti infatti e l’abbreviazione del termine Petit che in francese significa Piccolo! Così definito per la sua preparazione in piccole dosi. La preparazione di questo drink è un vero è proprio rituale che affonda le radici in un tempo antico e che tutt’oggi scandisce la vita quotidiana degli abitanti delle piccole paradisiache isole dell’arcipelago delle Antille.. Guadalupa, Martinica tanto che ha un appellativo diverso a seconda dell’ora in cui si consuma.Un drink quindi che detta i ritmi della giornata e che regala momenti di compagnia e convivialità tanto che a Martinica, Guadalupa e tutte le ex colonie francesi caraibiche su ogni tavolo sono sempre presenti gli ingredienti per la sua preparazione quindi Rhum Agricolo tendenzialmente bianco, zucchero o sciroppo di canna e lime, e sono lasciati sempre a disposizione ...Ma attenzione, pur essendo il Ti Punch il cocktail nazionale e così presente nella vita delle persone nessuno sull’isola vi preparerà il cocktail: ”Chacun prepare sa propre Mort” ognuno si prepara la propria morte è il detto che identifica il rito di questa preparazione in cui l’equilibrio tra gli ingredienti è fondamentale per una buona riuscita della ricetta ma è un equilibrio lasciato alla libera interpretazione di chi si prepara il drink. Non offendetevi pertanto se giunti a casa di qualche amico di Martinica, e questi dopo avervi proposto un ti punch, vi mettesse davanti bottiglie e accessori.. potrebbe sembrarvi una cafonata ma in realtà è culturalmente il massimo dell’ospitalità, lasciare che siate voi stessi a realizzarvi il drink nella vostra formula preferita…e questo vi succederà anche nei locali…qualora ordinaste un Ti Punch a Martinica o Guadalupa vi sarà servito un vassoio proprio come questo con alloggiati gli ingredienti per farvelo in autonomia.
Versare 6 cl di Rhum Agricolo in un piccolo bicchiere tumbler . che si distingue da quello tradizionale perché è estratto da succo fresco di canna da zucchero e non dalla sua melassa.. Passaggio 2 uno splash di zucchero di canna liquido….o un cucchiaino di zucchero di canna
Poi si passa al lime de ne può spruzzare una goccia, una metà si può immergere solo la scorza…io vi suggerisco di tagliare lateralmente il lime nel suo punto più tondo dove gli oli essenziali sono più abbondanti …in modo da ricavare una bella porzione di scorza e anche di polpa…spremere nel bicchiere e lasciare poi cadere la scorza…. A questo punto viene la parte più caratteristica del drink.. Dopo qualche peripezia sono riuscito a procurare questo fantastico aggeggio…che in creolo….linguaggio locale dei caribi si chiama BOIS LELE ed è lo strumento che viene localmente utilizzato per miscelare il cocktail ed è il mio orgoglio perché in un’epoca di robot da cucina……Mini pimer, estrattori e centrifughe questo è un vero e proprio frullatore naturale ed è sempre più difficile da trovare ….è il legno di una particolare pianta, la Turbinata Quarabibea che cresce nei caribi . Conosciuto anche come albero dello Swizzle Stick nome con cui è più conosciuto l’attrezzo e che pare che le popolazioni caraibiche utilizzino fin dai tempi antichissimi come frullatori naturali. Infatti rami di questa pianta hanno la caratteristica di terminare con un nodo legnoso da cui si diramano altri 5 rami disposti a stella. Ma oltre che utile e decorativo questo legno ha la caratteristica di essere davvero molto aromatico, l’aroma ricorda molto la liquirizia e il suo sapore verrà trasferito al drink in una sorta di piacevole retrogusto.100% ecologico e di semplice utilizzo basta inserirlo nel bicchiere e tenendolo tra le due mani come fossero dei bastoncini per accendere il fuoco farlo girare proprio come le lame di un frullatore.
A questo punto siamo all’ennesimo bivio di questo cocktail siamo di fronte alla scelta se mettere il ghiaccio o meno. C’è chi preferisce liscio c’è chi lo preferisce fresco…
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