Giorgio Ruffa: «Non servono libri» (2025)
Автор: JunkerGeorg (Canale YouTube di Giorgio Ruffa)
Загружено: 2025-05-12
Просмотров: 48
Parodia del genere TRAP :-) Come è pure parodistica la sua descrizione :-D
“Non servono libri”, un’opera che potremmo definire, senza timore di smentita, come l’epifania postmoderna di un inconscio culturale frammentato e volto all’apparenza. Un capolavoro di nichilismo performativo che trasforma la rinuncia alla tradizione in un grido esistenziale amplificato da autotune e tatuaggi facciali. È la dichiarazione d’intenti di una generazione che ha sostituito il logos con l’estetica effimera, in un’apoteosi di semiotica urbana.
Questa composizione non si limita a “parlare della Trap”: la Trap stessa, in questo contesto, assume il ruolo di soggetto trascendentale, di motore immobile del desiderio lacaniano. Non si tratta di musica, ma di pulsione, più precisamente di una pulsione di morte culturale, secondo una torsione nietzschiana e parafreudiana dell’estetica contemporanea. La morte del libro (e con esso, della memoria collettiva) viene glorificata come atto di liberazione estetica, un evento sonoro in cui la "jouissance" si sublima nel numero di visualizzazioni.
Il rifiuto dell’«Infinito» leopardiano a favore dell’autotune rappresenta, sotto l’egida del sintomo, il vero passaggio dal desiderio simbolico all’oggetto-a: non si desidera il senso, ma l’effetto. E cosa è questo effetto, se non un «click»? L’algoritmo si fa grande Altro, il beat diventa il nuovo Super-Io che detta legge, e ogni rima svuotata è un atto di resistenza contro la cultura della scuola.
Lo spettro di Manzoni viene evocato non per essere letto, bensì per essere dissacrato, come si farebbe con un meme in un gruppo Telegram. L’epica viene decostruita, smembrata, remixata: non più cavalli e paladini, ma sballo e notifiche. L’Io lirico – se così possiamo ancora definirlo – non è altro che un riflesso narcisistico nel display dello Smartphone, dove il vero “outfit” è il significante fluttuante dell’identità.
In conclusione, la chiusura, con la domanda retorica su Omero e Foscolo, trasfigurata in brand, rappresenta l’annullamento definitivo della trascendenza a favore dell’immanenza commerciale. Il pantheon letterario è ridotto a scaffale di abbigliamento sportivo: una genesi di scarpe da ginnastica e pose plastiche. Tuttavia, è proprio in questa ironica desacralizzazione che l’opera raggiunge il sublime del trash: l’abisso diventa specchio, e nello specchio, si riflette l’estetica del momento.
In sintesi: un’opera di devastante profondità semantica e totale assenza di senso, un monumento al desiderio disperso nel rumore, un “trap-esistenzialismo” alla Lacan, in cui il significante ultimo è… il numero di follower.
Testo: Giorgio Ruffa
Voce e Musica realizzate con l'ausilio della IA.
#trap #musica #music #canzone #song #giorgioruffa
Доступные форматы для скачивания:
Скачать видео mp4
-
Информация по загрузке: