San Sebastiano, panzerwerke. Corpo del martire, devastato dai verrettoni dalla punta di ferro.....
Автор: Flores Munari
Загружено: 2025-03-15
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San Sebastiano, panzerwerke. Corpo del martire, devastato dai verrettoni dalla punta di ferro. Il suo sguardo si solleva oltre, verso la promessa di vita eterna. La panzerwerke alla fine dei bombardamenti testimoniava con onore quel nome. Ogni nome di artigliere e landsturmer morti al loro posto di combattimento è inciso nella mia memoria. I loro volti sono scivolati sul mio cuore lasciando una ferita.Dallo spalto della batteria nelle giornate di primavera amavo la serenità delle montagne attorno ed i boschi e vallate sottostanti. Per le nostre mappe quella realtà si smaterializzava in una serie di fredde coordinate e traiettorie. L' acciaio dell' era moderna ha sbaragliato l' impero della fanteria, ma a sua volta ha scarnificato il carapace di cemento e acciaio della nostra corazzata, paralizzata tra le montagne. Noi abbiamo difeso l'antico Limes ma oggi chi protegge il campo dei Santi ?
Potente riflessione dell'amico Nicola Persegati.
Il forte fu progettato nel 1909 e costruito tra il 1911 ed il 1913, in una posizione molto avanzata (2 chilometri dall'allora confine) con una forma triangolare; la realizzazione fu seguita inizialmente dal primo tenente Eugenio Luschisky e successivamente dal capitano Karl von Barta, andando a costituire il terzo caposaldo armato dello "sbarramento Folgaria". Il forte deve il suo nome alla vicinanza della frazione di San Sebastiano. L'originale nome Cherle è stato cambiato in quanto poteva confondersi con quello di forte Verle.[1]
Il forte San Sebastiano durante la prima guerra mondiale era comandato dal capitano Edmund Proksch. Data la sua posizione, il forte era però tenuto sotto tiro dalla vicina fortificazione italiana del forte Campomolon, posto in posizione dominante (1850 m) e con obici dotati di maggior calibro (anche 280 mm) (quasi il doppio di quelli austriaci) che effettivamente bombardarono in modo massiccio il forte austriaco (25 e 26 aprile).
Una volta che questo fu abbandonato dagli austriaci, il forte fu quindi occupato dai soldati italiani nel novembre 1918.
Dopo la guerra, e precisamente con il Regio Decreto 1882 del 12 agosto 1927, il forte fu radiato dalle opere militari e dato in affitto al Comune di Folgaria per 29 anni a partire dal 1º gennaio 1931, assieme al forte Sommo Alto e forte Dosso del Sommo. Dal 18 maggio 1935 il forte appartiene al comune di Folgaria.
Dopo che il forte passò in mano al comune, si iniziò a depredarlo del metallo che poteva ancora essere utile, utilizzando addirittura della dinamite, riducendolo in uno stato pietoso.
Vicino alla fortezza si trova la ben nota "Scala dell'Imperatore" (ted. Kaisertreppe), una lunga scalinata in pietra che all'epoca conduceva a un ospedale militare, mentre oggi solo ad alcuni suoi ruderi.
Tratto da Wikipedia
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