Manuale d’uso: come proteggersi da chi lascia i macchinari accesi a fabbrica chiusa
Автор: Claudio Delaini - Sicurezza Macchine
Загружено: 2025-10-01
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Manuale d’uso: come proteggersi da chi lascia i macchinari accesi a fabbrica chiusa
Molti miei clienti lasciano le macchine accese a produrre durante la notte o nel weekend, quando in fabbrica non c’è nessuno. È un’abitudine piuttosto diffusa, anche se decisamente sconsigliabile.
Chi lo può fare? Lo può fare chi dispone di impianti con carico e scarico automatico del pezzo: finché ci sono semilavorati da lavorare, la macchina continua a produrre senza intervento umano.
Un’altra abitudine che trovo spesso è quella di dimenticare le macchine sotto tensione. In pratica: a fine giornata si va a casa, non ci si ricorda di spegnerle, e la mattina dopo le si ritrova ancora accese.
Perché ne parlo? Perché mi è capitato di seguire un caso di incendio all’estero (non entro nei dettagli per rispetto verso chi ho aiutato), in cui il costruttore della macchina è stato coinvolto legalmente: si sosteneva che il suo macchinario avesse causato l’incendio, o comunque fosse stato una concausa.
Da quell’esperienza mi è venuta un’idea: suggerire ai costruttori di inserire chiaramente nei manuali d’uso che, quando la fabbrica viene chiusa e non rimane più nessuno, la macchina deve essere spenta.
Perché scriverlo nel manuale? Perché secondo me la negligenza o il cattivo comportamento di un cliente non devono ricadere sul costruttore, che non ha alcuna responsabilità. Non è giusto che un comportamento scorretto generi richieste di risarcimento o addirittura processi penali nei confronti di chi ha costruito la macchina.
Ora, è vero: è molto improbabile che un macchinario semplicemente lasciato sotto tensione provochi un incendio generalizzato. Al massimo si danneggia il quadro elettrico. Ma se sopra quel quadro c’è del materiale combustibile, allora il rischio si amplifica.
Ancora peggio quando si lascia una macchina in produzione: un surriscaldamento di un componente può innescare un principio di incendio che, trovando materiale infiammabile nei dintorni, si trasforma in un rogo esteso.
Lasciare queste fonti di rischio in fabbriche vuote non mette in pericolo gli operai (perché non ci sono), ma può causare danni enormi:
1. L’imprenditore può perdere tutto o subire danni economici enormi.
2. In Italia, oltre al danno economico, si rischia anche un processo penale (cosa che non avviene con la stessa severità in altri Paesi europei).
3. Le assicurazioni, dopo aver pagato, si rivalgono spesso sul fornitore o sul costruttore della macchina, e non è affatto semplice stabilire con certezza la vera causa dell’incendio.
Per noi periti questo significa lavoro, certo, ma personalmente non mi piace vedere coinvolti costruttori che non hanno colpe.
Io, sinceramente, non avevo mai pensato di scrivere in un manuale “spegnere la macchina prima di andare a casa”: mi sembrava una regola di buon senso, qualcosa che rientra nelle normali procedure di addestramento (“lasciare in ordine quando hai finito”).
Eppure questa esperienza mi ha fatto cambiare prospettiva. Credo sia utile inserire questa raccomandazione nero su bianco, per tutelare chi costruisce macchine da responsabilità ingiuste.
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