👑 I LONGOBARDI in ITALIA - Re Alboino, Agilulfo e Teodolinda, Editto di Rotari 📖 (Storia Medievale)
Автор: Pasticciotti
Загружено: 2024-10-28
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Nel 568, dopo soli 15 anni di governo bizantino, l’Italia viene invasa da un altro popolo: i Longobardi, una popolazione barbara proveniente dalla Pannonia, ossia l’odierna Ungheria, dove giunsero in seguito a vari spostamenti che iniziarono dal sud della Scandinavia, la loro vera terra d’origine.
Ben 150 mila persone, inclusi donne e bambini, si riversano nella penisola attraversando le Alpi Giulie, dando vita ad una vera e propria migrazione: i Longobardi erano un popolo di guerrieri, il cui nome deriverebbe dall’usanza di portare lunghe barbe o anche lunghe lance, in segno di devozione al re della guerra Odino.
Erano però anche allevatori, agricoltori e commercianti, dediti soprattutto alla vendita di pellicce provenienti dal Nord Europa. Erano anche abili artigiani: lavorando l’oro e i metalli, realizzavano splenditi gioielli e forgiavano armi e armature molto resistenti.
Seminomadi , i Longobardi vivevano in villaggi temporanei e si spostavano alla ricerca di pascoli e terreni fertili, portando con sé tutti i loro beni che caricavano su carri.
Erano suddivisi in fare, costituite da vari gruppi di famiglie e comandate da un duca con potere politico e militare. In caso di guerra o grave pericolo, i duchi delle varie fare eleggevano un re, a cui affidavano ampi poteri.
Nel ducato, le decisioni più importanti erano prese dai guerrieri armati, ossia gli arimanni, che erano gli unici ad essere considerati liberi. I gradini inferiori della piramide sociale erano occupati dagli aldi, contadini e artigiani semiliberi di origine non longobarda, che potevano possedere terre ma non armi, e i servi, che erano sottomessi ai loro padroni.
Guidati dal loro re Alboino, i Longobardi conquistarono velocemente l’attuale Friuli, pressoché tutto il nord Italia tra cui l’odierna Lombardia (che proprio da loro prende il nome), la Toscana e alcuni territori dell’Italia centro meridionale tra cui Spoleto e Benevento.
I Bizantini furono sbaragliati, ma riuscirono comunque a mantenere il controllo su Ravenna, Roma e Napoli, nonché su Sicilia, Sardegna, Calabria e parte della Puglia.
L’Italia, quindi, divenne un territorio diviso tra due dominatori: i Bizantini e i Longobardi. Questi ultimi organizzarono i loro territori in ducati e il potere finì nelle mani dei guerrieri arimanni.
Nel 572, re Alboino fu ucciso in una congiura, a cui partecipò anche sua moglie, la Regina Rosumunda: anni prima, infatti, quest’ultima era stata costretta dal marito a bere da una coppa ricavata dal cranio di suo padre Cunimondo, re dei Gepidi. E così si vendicò.
I Longobardi, quindi, rimasero senza re per vari anni. L’assenza di una guida comune provocò una situazione di caos: si scatenarono lotte e vendette tra i duchi per spartirsi i territori, i campi furono devastati, le città saccheggiate e le chiese distrutte e depredate.
Finalmente, nel 591, i duchi si accordarono per eleggere re Agilulfo: la situazione, quindi, si ristabilì e i domini longobardi furono riunificati.
Agilulfo era sposato con Teodolinda, fervente cattolica, che avviò la conversione del popolo longobardo al cattolicesimo. Favorì così la convivenza tra Longobardi e Romani e segnò un avvicinamento al Papato. Sovrani e duchi convertiti al cattolicesimo iniziarono a donare terre al Papa, che riconobbe il regno longobardo in Italia.
Dopo 70 anni di permanenza in Italia, i Longobardi assorbirono vari aspetti della cultura latina, in particolare per ciò che riguardava il diritto: accanto alle leggi longobarde basate sulla consuetudine, furono introdotte alcune regole del diritto romano e la faida, ossia la vendetta personale, venne sostituta dal guidrigildo, vale a dire un risarcimento in denaro. Ma uno dei progressi più significativi fu l’adozione di un codice di leggi scritte in latino: il famoso Editto di Rotari, emanato dal re omonimo nel 643, le cui norme furono estese a tutti gli abitanti della penisola italica.
All’inizio del VIII secolo, il re Liutprando si lanciò alla conquista dei territori bizantini di Ravenna e dell’Italia centrale, ma giunto nei pressi di Roma decise di ritirarsi per non scontrarsi col Papa. Ma nonostante ciò il Papato non si sentiva al sicuro.
Pertanto, nel 754, il pontefice Stefano II chiese al re cattolico dei Franchi Pipino il Breve di intervenire contro i Longobardi, che furono sconfitti.
Pipino il Breve, vittorioso, strappò ai duchi i territori dell’Italia centrale e li donò al Papa: nasceva così lo Stato della Chiesa.
MUSICA
Achaidh Cheide - Celtic di Kevin MacLeod è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribution 4.0. https://creativecommons.org/licenses/...
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